Terni, cane ucciso: «Va fermata questa gente»

Grave episodio a villaggio Matteotti. Sabato qualcuno ha lanciato un boccone avvelenato in un giardino privato. L’appello: «Chi ha visto o sentito qualcosa ci contatti»

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Grave episodio sabato pomeriggio nella zona di villaggio Matteotti, a Terni. Un cane di cinque anni è morto dopo aver mangiato un boccone che, avvelenato con del lumachicida, qualcuno ha lanciato all’interno del giardino dell’abitazione privata dove l’animale si trovava. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte dei carabinieri forestali del comando stazione di Terni che, a seguito della segnalazione e dei riscontri in loco, hanno sentito alcune persone per cercare di ricostruire la vicenda e giungere all’identificazione del responsabile. Sospetti al momento non ce ne sono, anche se l’animale era solito – secondo alcuni – abbaiare spesso e non è escluso che chi lo abbia avvelenato, lanciando il boccone nella casa dei suoi padroni, abbia agito proprio perché ‘infastidito’. Saranno gli accertamenti dell’Arma a chiarire meglio i contorni di una vicenda decisamente triste.

«Questa gente va fermata»

Su Facebook – il gruppo è ‘Terni malandata’ – la sorella della donna a cui è stato ucciso il cane, lancia un appello: «Ieri (sabato, ndR) a Villaggio Matteotti è stato avvelenato un cane con lumachicida tirato direttamente nel giardino. Il cane è morto. Nonostante il dolore, Scooby (era il cane di mia sorella) verrà sottoposto ad autopsia e poi verrà fatta denuncia. Prego chiunque abbia visto o sentito qualcosa di contattarmi in privato, il veleno in abbondante quantità è finito anche fuori dal giardino, mettendo a rischio bambini ed altri animali. Scooby era un cagnolino di 15 chili e soli 5 anni, questa gente malata e pericolosa va fermata. Grazie».

Precedenti recenti

L’episodio fa seguito ad altri avvenuti nei giorni scorsi fra via Brodolini e vocabolo Trevi. Due cani erano morti dopo aver mangiato del cibo avvelenato all’interno di spazi ed aree pubbliche. In entrambi i casi le guardie eco zoofile del Wwf erano intervenute per ‘tabellare’ le aree ed evitare che altri – cani ma pure persone – potessero riportare conseguenze. Intanto domenica mattina, questa volta a San Gemini, sono state individuate altre ‘esche killer’ prontamente rimosse. Un fenomeno che inizia a farsi preoccupante.

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