Terni, Collescipoli: «Solo occasioni perse»

L’associazione Astrolabio dice la sua sullo stato del borgo e gli errori commessi nel tempo: «Troppe risorse sprecate»

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dell’associazione culturale L’Astrolabio di Collescipoli

Nel mese di febbraio il comune di Terni è stato per la seconda volta bocciato come capitale italiana della cultura. Di questo fatto la nostra associazione non si è stupita soprattutto in considerazione del viatico di scelte scellerate che hanno portato la nostra città a perdere di vista importanti obiettivi che si era posta alcuni anni or sono.

Collescipoli è il paradigma che può far comprendere come un sistema-città non può ambire ad essere capitale della cultura italiana. Non vorremmo essere eccessivamente severi ma si è riusciti – nell’ordine – a perdere un appuntamento musicale come Jazzit Fest di grandissimo successo, a cancellare un campus universitario naturale come Collescipoli dopo aver recuperato e speso ingenti risorse per creare magnifici contenitori culturali all’interno di importanti palazzi storici e, dulcis in fundo, per poco non è stato cancellato un festival con il primo organo barocco italiano: l’Hermans Festival è stato salvato solo dall’intervento della Fondazione Cucinelli.

Vogliamo registrare che Jazzit Fest per tre anni ha portato 15 mila spettatori ad ogni edizione a Collescipoli, riempiendo alberghi ed agriturismi della città. Ebbene, non si è alzato un dito per impedirne il trasferimento. Va ricordato che l’iniziativa si autofinanziava per cui il comune avrebbe dovuto fare ponti d’oro a Luciano Vanni, viceversa ci consta che neanche sia stato coinvolto nel comitato per Terni capitale della cultura. In questi giorni in Piemonte, a Cumiana, si è tenuta l’edizione del 2016 del Jazzit Fest con un successo importante di pubblico (20 mila presenze) e grandi rientri turistici.

Fare cultura è anche l’utilizzo intelligente di prestigiosi contenitori quali sono i palazzi di Collescipoli, lasciati vuoti dalla scellerata decisione del comune di trasferire i corsi di economia. E’ passato un anno dall’open day che avrebbe dovuto dare idee per utilizzare i finanziamenti europei per dare un futuro a questi stupendi edifici storici. Tutti i collescipolani sono in attesa di conoscere l’utilizzo, ma intanto il borgo si ritrova antichi edifici ristrutturati nel più completo abbandono (gronde ricolme di guano di piccione, infissi in fase di avanzato deterioramento) e strade a pezzi. I residenti si chiedono perché sono stati fatti investimenti in palazzi allo stato inutili per i residenti, mentre gran parte della rete stradale interna necessita di urgenti interventi.

Dieci mesi fa è stata inviata una petizione da trecento cittadini per chiedere il recupero delle strade del borgo, ma non si è andati al di là di alcuni impegni formali. Anziani prigionieri nelle proprie abitazioni a causa delle strade ridotte a mulattiere e palazzi prestigiosi vuoti, c’è anche l’assurdo che esiste uno spazio multifunzionale che da ben cinque anni attende che si mettano due porte per far giocare i bambini. Collescipoli si domanda perché un borgo così bello a due passi dalla città sia così trascurato.

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