Terni, debiti Comune: nuova ingiunzione

La Banca Farmafactoring l’ha ottenuta dal Tribunale: palazzo Spada deve pagare 287 mila euro di interessi di mora. A settembre ha ignorato la proposta di sconto del 40%

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Rispetto alla mole di debiti a cui deve far fronte il Comune di Terni, i quasi 287 mila per cui ha ricevuto – l’ennesimo – decreto ingiuntivo nei giorni scorsi sono un bazzecola. Ma bazzecola oggi, bazzecola domani (un’altra richiesta è stata presentata al tribunale dall’Asm) la voragine si allarga.

Il decreto ingiuntivo Ad ottenere il provvedimento del tribunale, stavolta, è stata l’avvocato Monica Fazio, per conto di Banca Farmafactoring, che vanta un credito rappresentato dagli interessi di mora maturati per il ritardato pagamento di fatture relative al conferimento di rifiuti nella discarica di Orvieto.

La proposta E sì che la stessa banca aveva proposto – il 9 settembre dello scorso anno – di addivenire ad un compromesso. In una comunicazione, inviata via Posta elettronica certificata a Stefania Finocchio ed a Elena Contessa, era stato scritto che «a seguito del mancato rispetto delle tempistiche indicate all’interno della transazione trasmessa all’indirizzo PEC del Vs. spettabile ente in data 30 giugno 2016, la presente per proporre una nuova transazione nelle modalità sotto riportate al fine di definire le modalità e le tempistiche del saldo degli interessi di mora maturati a seguito dellincasso dei crediti S.A.O., regolarmente ceduti a favore di Banca Farmafactoring. L’ammontare degli interessi di mora maturati da data scadenza documento a data saldo dello stesso è pari ad Euro 286.902,22. Banca Farmafactoring, previa autorizzazione da parte degli organi deliberanti, si dichiara disposta: Alla rinuncia del 40% del valore nominale degli interessi di mora stante il saldo di quanto concordato entro e non oltre il giorno 30/09/2016».

Niente da fare A settembre, insomma, il Comune avrebbe potuto risparmiare 115 mila euro e pagarne ‘soltanto’ 172 mila. Ma alla proposta della banca nessuno deve aver risposto, tanto che adesso il giudice ha sentenziato che palazzo Spada dovrà versare l’intera somma. Entro 40 giorni.

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