Terni, Di Girolamo: «Maggioranza solida»

Il sindaco parla – a proposito della sortita di Andreani – di un episodio ‘irrituale’, ma minimizza. Forza Italia attacca: «Encefalogramma piatto. Si vada al voto»

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«Quanto accaduto lunedì sera sera in consiglio comunale, seppure irrituale, non è affatto segno di fratture tra giunta e maggioranza, il cui rapporto rimane solido». Leopoldo Di Girolamo, in vista del vertice di maggioranza in programma per mercoledì sera, anticipa quelle che saranno le sue considerazioni: «In questi anni di governo della città il senso di responsabilità, la presa in carico degli interessi della comunità ternana, hanno sempre prevalso sulla diversità di vedute interne, sulle divergenze di metodo e a volte di contenuto».

Nessuna frattura Per il sindaco «ne è ulteriore testimonianza il voto unanime di approvazione che è venuto su un atto importante quale il bilancio di FarmaciaTerni, su cui diversi opinionisti avevano previsto invece dei problemi. Si è evidenziato in questi ultimi tempi una divergenza, di impostazione del lavoro, tra la giunta, autorevolmente rappresentata dall’assessore Andreani e la prima commissione, col rischio di “tenere a mollo” atti urbanistici importanti. Dobbiamo quindi lavorare per comporre questa divergenza per assicurare, come sempre abbiamo fatto, l’effettività di atti che vanno sempre nell’interesse generale della città. E’ quanto faremo non sottraendoci agli impegni assunti con i cittadini. Questa amministrazione comunale, questa maggioranza in consiglio comunale, si sono fatte carico di scelte non facili, votando sempre compatte gli atti determinanti, dimostrando quel senso di responsabilità e capacità di governo che sono caratteristiche del centrosinistra e che non si improvvisano».

Forza Italia Di diverso avviso, ovviamente, è Forza Italia, il cui coordinamento comunale si affida alla poesia: «Si sta – dice citando Ungaretti – come d’autunno sugli alberi le foglie. Gli ultimi episodi, ovvero le esternazioni dell’assessore Andreani durante il consiglio comunale e la vicenda legata alle farmacie municipali, sono solamente l’apice di una narrazione deprimente che ha un unico protagonista, ovvero la maggioranza che da lustri governa questa città. Che poi, d’accordo il potere e le mostrine, ma se non si ha la capacità di gestire la cosa pubblica, se ogni giorno emerge sempre di più la totale inettitudine nel comprendere quel minimo di disagio che ormai si è cronicizzato a palazzo Spada e d’intorni, se l’intera macchina amministrativa ormai è fuggita di mano, se il principale partito della sinistra si è irrimediabilmente scollato dalle istanze più impellenti che vengono rivendicate dai cittadini ecco, se è vero  (e lo è) tutto questo, allora ci chiediamo: che senso ha andare avanti? Perché questo accanimento terapeutico su di un tessuto sociale, economico e culturale ormai profondamente emaciato? Siamo giunti al punto che la giunta e l’intera maggioranza usano l’aula consiliare per tirar fuori i loro pani sporchi. E poi la difesa patetica (davvero: patetica) di uno spazio espositivo che negli anni è riuscito nell’impresa di bucare clamorosamente eventi potenzialmente di successo come la personale su Piermatteo d’Amelia. Niente, qui l’encefalogramma è piatto. Tanto vale staccare la spina e tornare immediatamente al voto».

 

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