Terni, dispersioni ceneri mortuarie nel fiume: ok per la prua di ponte Carrara

La decisione c’è da tempo e ora è stato perfezionato l’iter. Niente ponte Allende. Il costo è di 230 euro. L’amarezza di una cittadina

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di S.F.

La decisione era già stata sancita nell’estate 2021 ma, evidentemente, l’iter non era stato perfezionato. A distanza di due anni e mezzo c’è il nuova via libera in giunta a Terni per la dispersione delle ceneri nel fiume: niente ponte Allende, individuato come nuovo punto ideale l’area delimitata da viale Campofregoso, la rotonda Elia Terracini e via Carrara. Vale a dire la prua di ponte Carrara.

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La decisione

Nel 2019 fu scelta l’area del fiume Nera sotto ponte Allende, poi i problemi tecnici sopraggiunti – occupazione impropria per bivacchi, indisponibilità patrimoniale della zona per l’ente, accesso pericoloso ecc. – hanno fatto cambiare idea. Si punta sulla prua di ponte Carrara: «Spazio che consente due punti di affaccio diretti sul fiume Nera e che non necessita di alcuna opera di adeguamento, eccezion fatta per l’apposizione di adeguata cartellonistica di segnalazione. Tale intervento è rivolto a garantire il rispetto della sacralità della funzione ed inoltre è garantita l’accessibilità anche agli utenti deboli». C’è un riflesso economico per palazzo Spada.

I SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE: LE NUOVE TARIFFE

Il costo e l’incremento delle entrate

Gli uffici dell’assessore Mascia Aniello – la proponente – spiegano che l’atto è dovuto per fornire un servizio a domanda individuale «data la crescente richiesta, come luogo alternativo alla dispersione nel punto situato all’interno del cimitero urbano di Terni, in sostituzione dell’attuale punto di dispersione nei pressi di Ponte Allende». Inoltre il provvedimento «comporta un incremento delle entrate dell’ente» per via del pagamento della tariffa. Fissata nel 2023 con l’esecutivo Bandecchi a quota 230 euro, confermata rispetto al 2022. In passato si era arrivati fino a 250 euro per la dispersione fuori dall’area cimiteriale.

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«Perché?»

Proprio sul tema martedì una cittadina ha contattato umbriaOn per esporre la propria amarezza: «Mio marito è morto nel 2013 ed è stata fatta la cremazione, non si potevano spargere le ceneri. Ho dovuto pagare 150 euro all’epoca con affidamento in casa delle ceneri. Poi ho saputo – sottolinea – che le ceneri potevano esere disperse: sono andata ad informarmi e per la dispersione in giardino privato o cimitero bisogna pagare una tassa di 230 euro. È possibile? Le ceneri non portano malattia. Mi chiedo solo se abbia senso. Ora in sostanza devo pagare altra tassa. Al di là del prezzo, è il principio che non capisco».

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