Terni, droga in carcere: il fascicolo va a Bari

Accolta la richiesta della difesa. Tre gli indagati dopo che la penitenziaria aveva scoperto hashish nel formaggio e microtelefoni

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Spetterà alla procura di Bari istruire il procedimento penale scaturito dall’indagine condotta dal pm Marco Stramaglia, avviata nel settembre del 2018 e conclusa lo scorso febbraio, incentrata su un traffico di droga fra il capoluogo pugliese e il carcere di Terni, portato alla luce dalla polizia penitenziaria ternana guidata dal comandante Fabio Gallo. Tre in tutto gli indagati: due detenuti a Terni – un 39enne recluso in quanto appartenente alla ‘Sacra corona unita’ clan Strisciuglio ed un 29enne , entrambi di origini pugliesi – ed un terzo residente a Bari, finito nei guai per aver spedito il ‘materiale’ ai primi due.

DROGA E TELEFONI IN CARCERE, L’INDAGINE

La scoperta

Il gip Simona Tordelli, accogliendo la richiesta formulata in tal senso da uno dei legali difensori, l’avvocato Francesco Mattiangeli, e a cui si sono associati anche gli avvocati Marco Gabriele e Francesca Carcascio, ha infatti disposto la trasmissione degli atti all’autorità giudiziaria barese. Nel corso dei controlli dei plichi spediti presso la casa circondariale di Terni, i ‘baschi azzurri’ avevano trovato circa 120 grammi di hashish suddivisi in nove dosi nascoste all’interno di pezzi di formaggio ed anche un mini telefono cellulare – grande quanto il tappo di una penna – con tanto di schede Sim. Scoperta che aveva dato il là all’inchiesta.

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