Terni, ex Isrim: via al ‘piano sgombero’

La Regione vuole ‘liberare’ gli spazi da materiali e beni accumulati per consentire l’arrivo di nuove attività. I problemi non mancano

Condividi questo articolo su

di S.F.

Una palazzina uffici, una sala convegni ed un immobile per la sede dei laboratori. Queste le strutture che racchiudono in sintesi gli spazi ex Isrim in zona Pentima, a Terni, per migliaia di metri quadrati: l’11 febbraio 2015 il tribunale dichiarò il fallimento dell’Istituto superiore di ricerca e formazione sui materiali speciali per tecnologie avanzate e da allora all’interno è rimasto gran parte del materiale impiegato nel corso del tempo. A distanza di anni la Regione fa scattare il ‘piano sgombero’ dei beni accumulati nell’area con un obiettivo: liberare tutto e permettere a nuove attività di insediarsi.

PRESUNTA TRUFFA ISRIM: TUTTO PRESCRITTO
2015, CASO ISRIM: «BUGIE E PRESE IN GIRO»
IL KO DELLA FONDAZIONE CELLULE STAMINALI: «ALTRA OCCASIONE PERSA»

Le mancanze. Anche le chiavi

Lo scorso 30 luglio si è svolto un sopralluogo per verificare la situazione in essere con il curatore fallimentare dell’Isrim, Francesco Venturi: quest’ultimo non ha creato ostacoli al servizio demanio della Regione per la riconsegna dei locali. In realtà c’è più di qualche problema come mettono nero su bianco da Perugia, in particolar modo il responsabile unico del procedimento Mauro Pianesi: si parla di «mancata disponibilità fisica delle chiavi dello stabile sede dei laboratori (pieno di beni mobili in gran parte di proprietà regionale, dati in comodato gratuito a Isrim, e in piccola parte di proprietà ex Isrim su cui il giudice ha autorizzato il liquidatore a sospendere i tentativi di alienazione, oltre alla presenza di notevole materiale di scarto di lavorazioni effettuate e di sostanze di origine e composizione non conosciuta, in seguito recuperate dal curatore fallimentare». Si prosegue con la non disponibilità fisica delle chiavi della palazzina uffici: «Durante l’ultimo sopralluogo (11 gennaio) si è scoperto che sono attualmente detenute dai liquidatori di alcune società cui Isrim aveva concesso il godimento dell’immobile. Detta palazzina contiene una quantità di beni mobili di proprietà di dette società». Il compendio immobiliare nel complesso immobiliare di Pentima supera i 22 mila metri quadrati: l’atto di compravendita fu firmato nel maggio 1990 per lo sviluppo dell’Isrim, quindi successivamente parte dei locali furono assegnati all’università di Perugia per l’avvio dei corsi di laurea.

FEBBRAIO 2015, IL FALLIMENTO DI ISRIM
LA STORIA DI ISRIM
IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL CAMPUS DI PENTIMA. DI MEZZO ANCHE L’EX ISRIM

Smaltimento, passivo fallimentare e scopo

Ci sono stati contatti con i liquidatori delle società coinvolte per capire come muoversi. Risultato? «Per avere la disponibilità dei locali in tempi ragionevoli, liberi da persone e cose e disponibili per attività ulteriori, occorrerà che la Regione, in quanto proprietaria, si faccia carico dello smaltimento del materiale residuo, richiedendo l’insinuazione al passivo fallimentare Isrim per le spese che dovrà sopportare per questi adempimenti». Come detto l’operazione in partenza ha un preciso scopo perché su Pentima – viene ribadito – si sono aperte da qualche tempo «interessanti prospettive di investimento da parte di soggetti privati e di soggetti pubblici, particolarmente nel campo dello studio e della ricerca, che andrebbero ad esaltare le grandi potenzialità dell’area in un’ottica di rilancio complessivo dell’intero territorio ternano». Senza disponibilità degli spazi poco si può fare. Dopodiché si procederà per renderli «di nuovo appetibili e valorizzarli». Completato questo passaggio una delle opzioni sul tavolo è la concessione tramite bando pubblico. La certezza è la presenza di una discreta quantità di rifiuti nella zona verde circostante.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli