Terni, caso Isrim: «Bugie e prese in giro»

I sindacati nazionali chiedono un incontro al Mise e attaccano a fondo

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delle segreterie nazionali
di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil

Da mesi il governo si interroga su cosa il pubblico possa fare per agevolare l’uscita dell’Italia dal guado della crisi, rilanciando l’industria italiana, puntando soprattutto l’attenzione su settori ancora trainanti come la chimica e la farmaceutica.

Tanto è vero questo che lo stesso presidente del consiglio, in prima persona ha convocato le maggiori aziende del settore farmaceutico concordando un impegno del governo verso il sostegno alla ricerca, considerandola l’elemento attraverso il quale sostenere i settori produttivi.

Dal mese di dicembre è insediato il tavolo interministeriale della farmaceutica, al ministero dello sviluppo economico, con tre diversi gruppi di lavoro, proprio per valutare un sistema di reperimento delle risorse per rilanciare la ricerca.

Mentre, quindi, la ricerca e l’innovazione tecnologica rappresentano sempre di più gli elementi da sviluppare a sostegno dell’industria italiana, il consiglio comunale di Terni e la Regione dell’Umbria, decidono di decretare la chiusura definitiva dell’esperienza pubblica dell’Isrim, proprio nel momento in cui tornerebbe sicuramente utile per il rilancio dell’industria ternana.

Dopo mesi in cui i lavoratori dell’Isrim sono stati presi in giro dalle istituzioni umbre e ternane attraverso atti e delibere, sembra, a questo punto, che le stesse abbiano gettato la spugna, pure in presenza di una azienda come l’Asm che continua a sostenere la bontà del progetto, Asm Lab, che avrebbe garantito una risposta, seppure parziale, al problema.

Sono crollate tutte le sinergie, tra palazzo Spada e palazzo Bazzani, forse con l’uscita di scena del precedente assessore regionale Riommi e delle sue continue bugie, forse con la fine della campagna elettorale e l’elezione del nuovo consiglio regionale.

Le segreterie nazionali, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, unitamente ai sindacati territoriali auspicano una rapida soluzione che peraltro sarebbe assolutamente compatibile con le necessità che potrebbero emergere proprio dalla soluzione normativa, che il governo dovrà varare nei prossimi mesi a sostegno della ripresa industriale del territorio ternano.

Le segreterie nazionali, a sostegno di una accelerazione sul percorso verso l’area di crisi complessa, chiedono quindi un incontro urgente al ministero dello sviluppo economico.

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