Terni, finisce con l’auto nel torrente in piena

Attimi di paura, venerdì mattina, per un residente della frazione Castelluccio. L’abitato resta isolato ogni volta che piove

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Auto nel torrente Tescino in piena, Castelluccio (San Carlo) - 15 gennaio 2016 (2)Alla fine ci ha rimesso ‘solo’ la targa, staccata dalla forza dell’acqua, oltre ai danni al motore del mezzo, finito dal meccanico. Si può dire sia andata bene, visto quello che ha rischiato un ternano che vive nella frazione di Castelluccio, lungo la Flaminia a poche centinaia di metri dall’abitato di San Carlo. Venerdì mattina, erano da poco passate le sette, è finito con il proprio furgone da lavoro nel torrente Tescino, in piena dopo tutta la pioggia caduta nelle ultime 24 ore. Lui si è salvato, ma quando è sceso dal mezzo in panne ha rischiato seriamente di essere trascinato via dalla piena, al pari del mezzo, ‘salvato’ solo con l’ausilio di una ruspa.

Ennesimo allarme Il problema non è affatto nuovo, perché ogni volta che la pioggia cade un po’ più del solito, il torrente si riempie e la frazione di Castelluccio resta, di fatto, isolata. La situazione – da tempo nota agli organi competenti e alla prefettura – compromette la sicurezza dei residenti, come accaduto venerdì mattina, e mette a rischio anche l’eventuale intervento di mezzi di soccorso.

Situazione complessa Da qui la protesta, l’ennesima, di chi chiede che venga fatto qualcosa. Oltre ad una strada sterrata, e impraticabile, che passa attraverso la collina soprastante, il passaggio sul Tescino è l’unico che consente ai cittadini di muoversi dalla frazione. La richiesta di un intervento – ad esempio la costruzione di un ponte che risolverebbe il problema – si è sempre arenata di fronte al fatto che il passaggio non rientra nella rete delle strade comunali. In origine gli abitanti della zona erano serviti da una strada privata, poi abbandonata. Al suo posto, sfruttando l’accesso di un vecchio cantiere Anas e la briglia esistente, è stato creato il percorso che attraversa il torrente. Il punto è che i rischi, vissuti sulla propria pelle da chi vive lì, non guardano in faccia alla burocrazia: «E speriamo – dicono i cittadini – di non dover mai fare i conti con qualche episodio grave».

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