Terni, i farmacisti: «Nessun business delle mascherine»

Il presidente dell’Ordine Carducci: «Categoria in prima linea nell’emergenza, controlli della Finanza escludono irregolarità»

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di Federica Liberotti

«Non c’è alcun business delle mascherine da parte dei farmacisti ternani, anzi molti di loro le stanno regalando a chi ne ha bisogno. Quanto ai dispositivi più tecnici, gli Ffp2 e Ffp3, i controlli svolti dalla Guardia di finanza non hanno riscontrato alcuna anomalia nei prezzi di vendita». A parlare è il presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Terni, Andrea Carducci, che risponde così agli sfoghi di alcuni cittadini, ‘irritati’ dai costi eccessivi, a loro dire, dei prodotti più ricercati del momento, nel pieno dell’emergenza coronavirus. Un’occasione, per Carducci, anche per fare il punto su quanto è chiamata a fare in questo frangente così critico la propria categoria.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Andrea Carducci

«Servizi sempre garantiti»

«Capisco che il momento sia molto delicato, ma assisto spesso a degli attacchi gratuiti – spiega ad UmbriaOn -. Rispetto al periodo precedente all’emergenza nulla è cambiato nei servizi, il 99% delle farmacie della provincia continua a lavorare a battenti aperti, come e più di prima, riorganizzando le proprie attività e garantendo anche un fondamentale servizio di informazione alla cittadinanza, oltre che la consegna dei farmaci a domicilio, tramite numero verde, agli anziani o a persone sole e malate. Gli stessi operatori devono far fronte ad una carenza di dispositivi di protezione. Ci sono stati casi di positività al covid-19 anche tra alcuni colleghi – continua Carducci -, ma si tratta di situazioni ormai superate, non c’è alcun problema per gli utenti perché i locali vengono sanificati a fondo e puliti più volte al giorno con prodotti specifici. Quasi tutte le attività hanno inoltre installato le barriere di protezione in plexiglass. I pochi che continuano a lavorare a battenti chiusi, nelle realtà rurali, sono stati costretti a farlo per le dimensioni ristrette dei locali o per l’organico ridotto».

TERNI, MASCHERINE A 15,90 EURO: «UNA VERGOGNA»

«Molte mascherine regalate, quelle professionali vendute senza grossi ricarichi»

Poi Carducci si sofferma sulla dibattuta questione delle mascherine. «Penso che sia fondamentale premettere che le precauzioni più sicure per evitare il contagio sono il mantenimento della distanza di sicurezza e l’uscire il meno possibile. La mascherina non rappresenta una protezione salvavita, indossarla quando ci sono potenziali contatti, come al supermercato, è solo un fatto di rispetto verso gli altri. Le richieste che ci giungono sono comunque tante, ma è sbagliato pensare che il nostro business sia basato sulle mascherine. Molti farmacisti hanno deciso di regalarle a sanitari, Comuni, anziani, quanto a quelle con specifiche tecniche è stato verificato, nelle attività segnalate da alcuni clienti alle Fiamme gialle, la presenza delle regolari fatture di acquisto e di un leggerissimo ricarico nel prezzo di vendita. Dunque non c’è alcun lucro, la polemica – conclude Carducci – non esiste».

L’esempio di San Gemini

A San Gemini, ad esempio, la farmacia Carini ha donato al Comune – fa sapere l’amministrazione – 50 mascherine, che si aggiungono a quelle cucite a mano da una signora del posto, Alessandra Vitali, e dall’associazione Via Manzoni, che ne offrirà un numero cospicuo non appena pronte. Il Comune – ringraziando «tutti coloro che si stanno con generosità mobilitando per alleviare i disagi della popolazione» – invita le famiglie che ne siano sprovviste a contattarlo via Messanger o via mail. La consegna dei dispositivi sarà poi effettuata dai volontari della Croce Rossa.

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