Terni, ‘ira’ sui medici di guardia: a giudizio

Processo davanti al giudice di pace per una donna che, provata dalle proprie condizioni psico-fisiche, aveva minacciato due dottoresse

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Qualche parola di troppo, prima al telefono e poi ‘de visu’, quando due dottoresse della guardia medica di Terni – era l’ottobre del 2017 – l’avevano raggiunta a casa per visitarla. La donna – una ternana di 48 anni alterata per un presunto disservizio – non le aveva accolte bene, così come non si era posta nel migliore dei modi al momento di contattare il numero dell’ambulatorio. Ma le sue condizioni, unite ad una certa agitazione, non avevano contribuito a creare il contesto ideale. Situazioni spiacevoli a cui spesso i medici rispondono facendo buon viso a cattivo gioco. Ma in questo caso no. Perché dopo la visita ‘tumultuosa’ è partita la denuncia per minacce e le due dottoresse, nel processo in corso di fronte al giudice di pace Elisa Traversa, si sono costituite parte civile. La 48enne è difesa dagli avvocati Arnaldo Sebastiani e Lorenzo Zerbini che, oltre a contestare la ricostruzione, individuano nelle condizioni cliniche e psicologiche al tempo dei fatti, peraltro non migliorate in seguito, una delle ragioni alla base dell’episodio.

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