Terni ‘malata’, bufera sui media nazionali

Dopo RadioUno, tocca al Corriere della Sera. Sel attacca la Tk-Ast

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Grandi rivelazioni, per la verità, non ce ne sono, ma il servizio apparso giovedì sulla versione online del Corriere della Sera riporta Terni, a stretto giro, agli ‘onori’ nazionali per le questioni ambientali.

IL VIDEO PUBBLICATO DA CORRIERE.IT

Le storie Nel servizio vengono riproposte questioni già note: si parla del possibile inquinamento delle falde acquifere, del sito di Nera Montoro – che era stato oggetto di una polemica serrata – e più in generale delle problematiche ambientali che affliggono la ‘conca. Ma a colpire è soprattutto la coincidenza temporale della discesa in campo dei media nazionali.

Due in due giorni Il servizio del Corriere della Sera, infatti, arriva il giorno dopo la trasmissione radiofonica ‘Restate scomodi’, andata in onda su RadioUno nella giornata di mercoledì e i cui contenuti sono stati riproposti da umbriaOn ed hanno già dato origine alle prime reazioni. Che, ora, c’è da scommetterci, aumenteranno.

La discarica Ad intervenire, nel caso specifica in relazione alla discarica delle scorie dell’Ast, infatti è Sel di Terni: «Occorre ricordare innanzitutto – dice Sel – che lo smaltimento delle scorie prodotte dalle lavorazioni dello stabilimento è un problema che Ast deve affrontare e risolvere. La possibilità che attraverso un trattamento possano essere riutilizzate, la parte ferrosa nelle lavorazioni Ast e l’inerte in manti stradali o altri usi edili, nasce da un progetto di massima curato dall’Arpa di Terni e presentato a Tk-Ast, Provincia e Comune circa 4 anni fa. Progetto su cui si sono successivamente materializzati gli interessamenti di realtà economiche e produttive locali intenzionate ad investire».

Morselli Ora, secondo Sel, «l’amministratrice delegata della Tk-Ast rovescia il tavolo e dice che bisogna azzerare tutto. Questo atteggiamento necessita di alcune precisazioni: lo smaltimento delle scorie residue è che deve affrontare l’Ast che le produce; lo smaltimento in discarica, come avvenuto fino ad oggi, non è più sostenibile per i gravi problemi che provoca e perché la capacità della discarica di Villa Valle è ormai praticamente esaurita».

La domanda Cosa intende fare l’Ast «che utilizza l’attuale discarica con proroghe ormai da 3 anni? Può, a nostro avviso – dicono da Sel – impegnarsi in prima persona, con propri investimenti a realizzare le impiantistiche elaborate dagli studi di Arpa ed Università di Trieste oppure utilizzando altre tecnologie, se ci sono. Oppure può partecipare in maniera attiva al progetto presentato. L’unica cosa non ammissibile è questa tattica dilatoria che, contando sull’ennesima proroga all’utilizzo della discarica, sposta la soluzione del problema per alcuni mesi».

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