Terni, malato violento: infermiera ferita

Un paziente del Servizio psichiatrico diagnosi e cura (Spdc) ha dato in escandescenze e le ha rotto un braccio. Trasferito a Foligno

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Il servizio è di quelli delicati – si chiama Spdc, Servizio psichiatrico diagnosi e cura – ed è una struttura di ricovero del Dipartimento salute mentale. A Terni è strutturato come ‘Reparto no restraint’, cioè ‘a porte aperte e senza contenzione’, a differenza di quello di Foligno, nel quale normalmente vengono seguiti pazienti più problematici e con misure di sicurezza, anche per il personale, maggiori.

Il Spdc dove è avvenuto il fatto

Il Spdc dove è avvenuto il fatto

L’incidente Uno di questi pazienti che, forse per una non perfetta valutazione, era stato affidato al Spdc di Terni, ha dato in escandscenze e, prima che si riuscisse a bloccarlo, ha spezzato un braccio ad un’infermiera, che ora è costretta a casa in convalescenza e quando potrà tornare in servizio è ipotizzabile che il suo stato d’animo non sarà dei migliori. Mentre nei giorni precedenti, in altri ‘incidenti’, erano rimasti coinvolti altri infermieri ed anche un medico del servizio. Che ora sono a loro volta ‘sotto infortunio’.

Il trasferimento Ora, infatti, quel paziente è stato trasferito a Foligno: «Dove la struttura è predisposta per ospitarlo, garantendo la sicurezza sua e del personale che se ne occupa, in maniera adeguata – spiega un addetto del servizio – mentre quella ternana, che pure è figlia di un’idea e di un’offerta sanitaria di prim’ordine, è stata probabilmente approntata in maniera approssimativa, con dotazioni di sicurezza decisamente inadeguate».

Imolo Fiaschini

Imolo Fiaschini

Il direttore Imolo Fiaschini, neo direttore generale della Usl2, conferma l’episodio, ma chiede di «non spaventare le persone, perché si è trattato di episodi, certamente gravi e che dovranno essere oggetto di attente valutazioni, ma che restano marginali rispetto alla mole di lavoro svolto, e bene, dal personale del servizio». Che magari dovrebbe essere messo in condizioni di lavorare con maggiore tranquillità: «Su questo non c’è dubbio – dice Fiaschini – e per questo stiamo cercando di ricostruire in fretta e in maniera completa quanto accaduto».

La sicurezza Il direttore generale non vuol sentire parlare, però, di «errori di valutazione, perché non abbiamo elementi che ci facciano pensare a questo. Certo – dice Fiaschini – come in qualsiasi altro reparto o settore, quando si parla di sanità, è necessario porre il massimo della cura, non solo nella fase di accertamento, ma anche e soprattutto nella fase di organizzazione del servizio. Quindi, ultimati gli audit che sono in corso, verificheremo se ci dovesse essere la necessità di qualche aggiustamento».

Il reparto Il Servizio psichiatrico diagnosi e cura, spiega la Usl2 «ha una capienza di dieci posti letto per ricoveri ordinari e di un posto letto per ricoveri in day hospital, questo ultimo in genere utilizzato per accertamenti diagnostici di pazienti assisiti dai Centri di salute mentale. Le risorse umane del reparto, sono rappresentate da cinque medici psichiatri, un coordinatore infermieristico, 14 infermieri professionali e due Oss». Risorse umane che adesso, visti gli ultimi avvenimenti, sono un pochino ridotte di numero.

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