Il progetto per un ‘Marchio d’area’ «che, potendo mettere in rete ‘attori’ pubblici e privati, costituisce uno degli strumenti indispensabili per la valorizzazione di un territorio, delle sue tipicità ed eccellenze», potrebbe aver fatto un nuovo passo in avanti.
Il confronto Se ne è parlato a Fabro, nell’ambito delle iniziative della ‘Festa contadina’, in un incontro promosso dalla sezione di Orvieto di Confartigianato Imprese Terni, con i sindaci dell’Alto Orvietano, la Camera di Commercio di Terni,ed Imprenditori del territorio .
I sindaci I primi cittadini presenti – Fabio Roncella (Montegabbione), Luigi Maravalle (Ficulle), Angelo La Rocca (Monteleone di Orvieto), Maurizio Terzino (Fabro) – si sono confrontati con il presidente della Camera di commercio di Terni, Giuseppe Flamini; il direttore di Confartigianato Imprese Terni, Michele Medori ed il coordinatore del comprensorio orvietano, Luciano Martelloni che ha sottolineato «la necessità e l’importanza del ‘Marchio d’area’», ribadendo però che «è necessario procedere con rapidità , mettendo a fattor comune idee, progetti, risorse professionali ed economiche per poter convergere su un piano di marketing territoriale, dove questo strumento deve necessariamente coordinarsi con altri progetti già avviati quali le ‘Aree interne’, i ‘Contratti di fiume ed altri strumenti simili».
La Camera di commercio Dal presidente, Giuseppe Flamini, è stata espressa la «piena disponibilità a coordinare l’iniziativa che necessariamente deve coinvolgere istituzioni, associazioni di categoria ed imprenditori locali, potendo mettere a disposizione anche risorse professionali a supporto dell’azione progettuale; progettualità indispensabile anche per poter accedere ad eventuali risorse economiche messe a disposizione dalla nuova programmazione dei fondi comunitari 2014/2020 della Regione Umbria, Gal, enti e Fondazioni bancarie».
Confartigianato Michele Medori ha evidenziato, infine, la «piena disponibilità della associazione a collaborare, potendo mettere a disposizione la propria struttura tecnica, in quanto ‘partner ideale’ delle pubbliche amministrazioni nella pianificazione delle politiche di sviluppo del territorio e con le quali tener vivo il dialogo e l’operatività a supporto del tessuto produttivo e dell’economia locale».