Terni: «Mia figlia non può stare in carcere»

A parlare è la nonna dei due bimbi maltrattati dai genitori: «I servizi sociali sapevano tutto da tempo ma non si sono mai attivati»

Condividi questo articolo su

Nonna minori maltrattati, genitori arrestati 2 - 14 gennaio 2016«Mia figlia è stata sbattuta in carcere come i criminali ma è invalida al 100% per gravi problemi psichici. Oltre a non essere in grado di intendere e di volere, era stata lei stessa a chiedere aiuto agli assistenti sociali, a dire di non essere in grado di accudire i figli. Nessuno si è mai attivato, colpevolmente, ma si è preferito sbattere ‘il mostro’ in prima pagina e ora io sono qui a chiedere giustizia. Perché mia figlia, anziché in una struttura psichiatrica, è in cella a Perugia e mi scrive lettere terribili in cui parla di minacce da parte degli altri detenuti e dice di ‘volerla fare finita’. E perché chi non si è mai attivato, nonostante le segnalazioni anche mie, paghi di fronte alla legge».

La denuncia A parlare è la madre della 28enne ternana arrestata lo scorso 14 dicembre insieme al compagno di 46 anni per gravi maltrattamenti sui due figli minori di 4 e 6 anni. Giovedì mattina si è seduta davanti al tribunale, cartello in mano, per gridare la sua rabbia. Dopo la morte di un figlio di appena 15 anni, la vita – lei di anni ne ha 56 – l’ha messa di fronte ad un’altra dura prova: «Sì, purtroppo ho perso mio figlio lo scorso novembre per una grave malattia, ma anche questa vicenda chiede giustizia perché il padre, nonostante le sentenze del tribunale, non ha mai versato un solo euro per curarlo e io sono stata costretta a chiedere le elemosina. Dopo neanche un mese, quest’altra tragedia. Che però, ascoltatemi, si sarebbe potuta evitare».

«Nessun intervento» «Ieri (mercoledì, ndR) ho denunciato alla polizia l’assistente sociale che ha avviato il procedimento che ha portato all’arresto di mia figlia e del suo compagno. Questo perché, nonostante un decreto esecutivo del tribunale dei minori di Perugia emesso nel 2013, la stessa non si è mai attivata per l’affidamento dei due piccoli e per la presa in carico dei genitori da parte del Sim adulti, visti i loro evidenti problemi. Io, alle prese con il dramma di mio figlio, non mi sono potuta occupare direttamente di ciò che accadeva in quella casa ma già al 2013, agli operatori del Sim infanzia che assistevano i miei nipoti affetti da epilessia, avevo chiesto di approfondire la situazione perché li vedevo sempre tristi. Tutto questo tempo è passato invano, ma si è preferito fare lo ‘scoop di Natale’».

«C’era tutto» «Mia figlia è invalida al 100% con indennità di accompagnamento, disturbi di epilessia e borderline. I disegni che mi manda dal carcere (ce li mostra, ndR) sono quelli di una bambina, perché tale è. Sono la prima a dire che ha deficit cognitivi e psichici pesanti, con conseguenze anche sulla sua vita sentimentale ‘incasinata’, e che i figli andavano tolti a lei come al compagno che l’ha plagiata. Posso dire però che in quella casa non mancava nulla, né il cibo né i giochi. Si sarebbe potuta seguire una strada diversa, anziché questa che la vede costretta in carcere e minacciata».

Lettere dal carcere «Da Capanne mi ha scritto che non può andare all’ora d’aria perché, così le ha detto un’altra detenuta, ci sono persone a cui ‘non va a genio’. Mi chiede di aiutarla a uscire da lì, per andare in una struttura di recupero. E mi dice ‘se non ci riesci, mammi ti dico addio e mi dispiace’. Io ci metto la faccia perché sono una persona ferita sì, ma onesta, e non mi interessa se continueranno a non darmi ascolto come hanno fatto finora. Io ho lottato quattro anni contro il cancro, non mi spaventano le battaglie».

I nipoti I due piccoli sono ora in una struttura protetta: «Sono convinta che stiano bene ma la mattina che hanno arrestato mia figlia li avrei voluti salutare e rassicurare dicendo loro ‘mamma è malata, vi manda un bacio e state tranquilli perché dove vi porteranno ora starete benissimo’. Non me lo hanno permesso come non mi permettono di vederli, ora. Ma cosa c’entro io in tutto quello che è accaduto?».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli