Terni, morosi Comune: tensione e frizioni

Della questione se ne parlerà venerdì in consiglio. ‘Turbolenta’ conferenza dei capigruppo. Parlamentari Pd interrogano Salvini

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La presa d’atto dell’istruttoria sui consiglieri e gli assessori ‘morosi’tutti hanno sanato le proprie posizioni debitorie verso Comune e società pubbliche – verrà discussa ed anche votata dal prossimo consiglio comunale che si terrà venerdì 3 agosto alle ore 15.30. Dopo un’introduzione del presidente dell’assemblea Ferranti, che spiegherà come l’istruttoria del direttore generale si sia conclusa, la parola passerà ai consiglieri che intenderanno intervenire. E già da ora si può immaginare che saranno scintille. Come lo sono state, scintille, mercoledì in conferenza dei capigruppo dove fra alcuni esponenti della maggioranza non è che le cose siano andate proprio lisce sull’inserire o meno all’ordine del giorno dell’assemblea – chiamata ad eleggere anche i presidenti ed i vice delle commissioni consiliari – proprio il tema dei ‘morosi’.

I nove consiglieri Circa quest’ultimi, nella delibera sono destinati a finire nomi ed importi, peraltro già sanati nei giorni scorsi dopo la dichiarazione di accettazione dell’incarico. Per quel che riguarda il consiglio comunale le posizioni debitorie riguardavano: Federico Brizi (401,85 euro fra due verbali ed un’ingiunzione di TerniReti, pagati il 27 luglio scorso), Emanuele Fiorini (528,24 per tre verbali pagati il 26 luglio), Giulia Silvani (593,14 per due verbali e Servizio idrico, pagati fra il 26 ed il 27 luglio), Luca Simonetti (77 euro per una quota mensile di refezione scolastica, pagata il 26 luglio), Maurizio Cecconelli (6.553,07 fra Tarsu e Asm, già risultanti pagati alla data del 18 luglio come confermato sia dall’azienda di via Capponi che dalla Direzione servizi finanziari dell’ente), Raffaello Federighi (3.739,05 fra Comune, Asm e Sii, saldati fra il 26 ed il 27 luglio), Michele Rossi (9.457,07 fra Tarsu, Asm e Sii, saldati fra il 26 ed il 28 luglio), Francesco Maria Ferranti (213,18 euro verso il Comune, pagati il 25 luglio), Monia Santini (75,53 euro del Servizio idrico, saldato il 27 luglio).

L’accesso agli atti Altre posizioni debitorie estinte – sarebbero due – riguardano la giunta e su queste il consigliere Valdimiro Orsini (Pd) ha chiesto l’accesso agli atti: «Ho chiesto un accesso riguardante consiglieri, assessori e sindaco. Come sempre – afferma – è stato fatto un lavoro a metà. A cosa serve continuare a nascondere le cose? Vogliamo trasparenza: i cittadini vanno informati. Cosa dice il sindaco su questo? Si assuma le proprie responsabilità e se c’è, batta un colpo».

Interrogazione a Salvini Intanto i parlamentari umbri del Pd Walter Verini e Anna Ascani alla Camera e Leonardo Grimani e Nadia Ginetti al Senato, hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’interno Matteo Salvini: «Nonostante siano trascorse diverse settimane dallo svolgimento della tornata elettorale – scrivono i quattro parlamentari – si è appreso che la seduta del consiglio comunale di Terni è stata ripetutamente sconvocata per mancanza del numero legale, causa le numerose assenze di consiglieri di maggioranza; assenze dovute sia a ragioni politiche, quale il mancato accordo in seno alla maggioranza sulle attribuzioni di cariche consiliari, sia soprattutto all’emergere di numerosi casi di incompatibilità per morosità nei confronti del Comune o di aziende partecipate dallo stesso, a carico di molti degli assenti. È evidente che qualora venissero confermate tali incompatibilità, gli atti nel frattempo compiuti dal consiglio rischierebbero di essere invalidati. La ripetuta mancanza del numero legale sta portando ad una gravissima paralisi degli organi istituzionali del Comune di Terni, che fin qui non è riuscito neppure a costituire le proprie commissioni consiliari». Verini, Ascani, Grimani e Ginetti chiedono quindi di sapere «quale sia l’opinione del ministro sui fatti riportati in premessa e quali iniziative, per quanto di sua competenza, abbia posto o intenda porre in essere».

La replica ai parlamentari Dem A stretto giro arriva la replica del capogruppo della Lega in consiglio comunale, Cristiano Ceccotti: «Apprendiamo che alcuni parlamentari del Pd hanno impegnato del tempo per formulare un’ampia e articolata interrogazione al ministro dell’Interno sulla situazione del Comune di Terni, esprimendo preoccupazione sulla piena funzionalità del consiglio comunale. Pur non avendo la presunzione di rispondere a nome del ministro e non avendone certo la competenza – continua Ceccotti -, vorrei comunque tranquillizzare gli onorevoli del Pd: il consiglio comunale di Terni si riunirà venerdì 3 agosto alle 15.30. In quell’occasione, nella massima trasparenza come è nostra abitudine e nel rispetto della legge, l’aula prenderà atto della situazione dei debiti maturati negli anni scorsi e oggi interamente sanati da parte di alcuni consiglieri nei confronti del Comune di Terni e delle società partecipate. Subito dopo il consiglio procederà all’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle commissioni ed entrerà nella piena operatività. Nella stessa seduta il consiglio inizierà subito ad affrontare il merito delle questioni che riguardano i cittadini e le loro aspettative procedendo alla nomina di due consiglieri comunali, uno di maggioranza e uno di minoranza, per rendere pienamente operativa anche la commissione per le assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale sociale. Abbiamo iniziato il nostro lavoro per Terni – conclude il capogruppo della Lega – e lo faremo con tutte le nostre forze, al di là di ogni polemica e al servizio della città».

Brizi: «Mi scuso» Così il consigliere del gruppo Forza Italia Federico Brizi: «Chiarisco che per quel che riguarda la mia posizione, si tratta di verbali relativi a violazioni del codice stradale che ho contratto con un’auto a noleggio tra il 2017 e il 2018 e notificate alla società intestataria del mezzo e non a me direttamente. Ho comunque provveduto immediatamente a pagare quanto dovuto. Si tratta di un’imperdonabile dimenticanza e non ho altre questioni in sospeso con la pubblica amministrazione: ho sempre pagato tutto il dovuto. Comunque – conclude – è giusto che tutti i cittadini paghino, tanto più chi ricopre o aspira a ricoprire incarichi pubblici. Mi scuso con i cittadini e con il consiglio comunale per aver contribuito a creare questo disagio».

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