Terni, Neurochirurgia guarda al futuro

La struttura di alta specialità dell’ospedale Santa Maria è punto di riferimento nazionale per la patologia oncologica del sistema nervoso centrale

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di Fra.Tor.

Guarda al futuro con importanti progetti la Neurochirurgia dell’azienda ospedaliera di Terni, già centro di riferimento e di insegnamento nazionale per il trattamento minivasivo delle patologie vertebrali e struttura di alta specialità a livello nazionale per la patologia oncologica del sistema nervoso centrale. Gli interventi Solo nel 2016 l’equipe neurochirurgica di Terni diretta dal dottor Sandro Carletti ha, infatti, eseguito 813 interventi di cui 143 tumori cerebrali (77 gliomi, 30 metastasi, 22 meningiomi, 14 lesioni cerebellari), 9 tumori spinali, 13 tumori della ghiandola ipofisaria e 8 aneurismi cerebrali. Interventi sempre più numerosi e delicati su pazienti adulti e pediatrici provenienti da tutta Italia.

L’INTERVISTA AL DOTTOR SANDRO CARLETTI – IL VIDEO

Approccio multidisciplinare Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo del dipartimento di Neuroscienze i pazienti con gravi patologie sono seguiti con un approccio multidisciplinare che integra neurochirurghi, neurologi, neurofisiologi, neuroradiologi interventisti, radiochirurghi e neurofisiatri. La stretta collaborazione con il dipartimento di Oncologia, diretto da Ernesto Maranzano, e con la ‘Tipo neurochirurgica’, diretta da Lorenzina Bolli, ha permesso ai pazienti di ricevere un’assistenza post-chirurgica dedicata e un protocollo di trattamento medico-chirurgico di alto livello qualitativo, evitando di peregrinare in vari ospedali per completare il piano di cura.

Tecniche minivasive e selettive Attualmente i pazienti con tumori del sistema nervoso vengono operati con tecniche minivasive e selettive che permettono un miglior risultato non solo sull’asportazione radicale dei tumori ma anche sul comfort post-operatorio, con riduzione dei tempi di degenza, precoce trattamento riabilitativo e, nei casi complessi, trattamento multimodale della patologia (intervento-radioterapia-radiochirurgia-chemioterapia). Questo è possibile grazie all’esperienza e all’aggiornamento continuo di tutto il personale di sala operatoria e di reparto e all’innovazione tecnologica: basta pensare all’utilizzo dell’aspiratore ad ultrasuoni (Cusa), dell’ecografia cerebrale intraoperatoria, della neuronavigazione e del monitoraggio elettrofisiologico intraoperatorio, che ha consentito di ridurre il trauma dell’intervento su cervello e midollo spinale con sensibile riduzione degli esiti post-operatori, una maggiore possibilità di asportazione totale del tumore e un netto miglioramento della prognosi. Per casi selezionati, inoltre, in collaborazione con l’equipe neuroanestesiologica, sono stati effettuati interventi di asportazione di tumori al cervello con paziente sveglio, che solo pochi altri centri italiani sono in grado di effettuare.

I progetti futuri riguardano «la realizzazione di una sala operatoria neurochirurgica integrata – annuncia il dottor Sandro Carletti -, con la presenza di una Tac intraoperatoria e altre strumentazioni di elevata tecnologia che permetteranno in futuro di effettuare interventi per la malattia di Parkinson; il progetto cellule staminali, fase due dello studio sperimentale clinico di impianto di cellule staminali sul midollo spinale; la partecipazione a uno studio neuro-oncologico internazionale per la brachiterapia intratumorale cerebrale, in collaborazione con la Radioterapia; lo sviluppo e l’estensione dell’applicazione della tecnica endoscopica a patologie della colonna cervicale». Oltre alla patologia cerebrale la neurochirurgia di Terni è centro di riferimento nazionale di insegnamento per neurochirurghi provenienti da tutta Italia e non solo per il trattamento con tecniche mini-invasive ed endoscopiche della patologia vertebrale.

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