Terni: «Noi ladri o poco intelligenti? Insulti e falsità li portano via i numeri. Eccoli»

I consiglieri di FdI replicano alla conferenza stampa Bandecchi-Bordoni sul bilancio comunale

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Fabrizi, Cecconi, Masselli

«Al sindaco che ha detto che chi ‘quelli che amministravano prima’ erano ‘o ladri o poco intelligenti’, noi rispondiamo con i numeri. Forse non solo con quelli ma intanto i dati spazzano via le affermazioni fatte ‘per sentito dire’, le imprecisioni, le falsità». I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia a Terni – il coordinatore comunale Marco Cecconi (sua la premessa) insieme all’ex assessore al bilancio Orlando Masselli, a Cinzia Fabrizi e, «assenti per impegni ma presenti idealmente», Elena Proietti e Roberto Pastura, replicano a quanto dichiarato dall’amministrazione comunale nel corso della conferenza stampa tenuta lunedì dal sindaco Stefano Bandecchi e dall’attuale assessore al bilancio Michela Bordoni.

«Alla nostra richiesta di accesso agli atti – ha detto Masselli – il Comune ha risposto con dati precisi. Il dissesto del Comune di Terni è stato condotto male e chiuso in modo ancora peggiore? Non si direbbe visto che il ministero dell’Interno lo ha formalmente chiuso nel luglio del 2023 e che l’attuale amministrazione avrebbe potuto opporsi facendo ricorso: così non è stato e le chiacchiere stanno a zero».

Masselli analizza i numeri forniti dal Comune a partire dalla massa attiva e quella passiva: «La prima è di 86 milioni, la seconda 62. Se in questa differenza positiva di 22,9 milioni ci sono anche crediti che non saranno mai riscossi, è inutile attaccare chi amministrava prima. Serve piuttosto vedere, atto per atto, ciò che i dirigenti hanno firmato in termini di crediti esigibili e attivarsi per la riscossione degli stessi. Noi lo abbiamo fatto bandendo una gara con l’attivazione di due concessionari. Vedremo ora cosa accadrà».

Poi c’è il capitolo pagamento fornitori: «La proposta del 70% citata da Bandecchi è pienamente in linea con il percorso già avviato oltre un anno fa dall’amministrazione Latini. Piuttosto, se l’attuale amministrazione avesse seguito strade diverse, e noi ad esempio avevamo accantonato fondi per 1,7 milioni, quella percentuale sarebbe potuta essere magari del 72/73%. Sempre sul piano degli accantonamenti – ha aggiunto Masselli – sentir dire che quello per i contenziosi è ‘arcaico’ è uno schiaffo al buonsenso. Le cause in tribunale si vincono e si perdono, punto».

C’è poi il capitolo debiti/crediti e anche qui l’ex assessore comunale al bilancio ha qualcosa da ‘rispedire al mittente’: «Si parla di 70 milioni di debiti ma dagli atti della dirigente Marcucci a noi risulta, al 31 dicembre 2023, un milione e poco più. Che il sindaco abbia confuso i residui attivi e passivi? Che non sono debiti/crediti ma hanno un percorso già incardinato. O forse ha mal interpretato i 33 milioni di mutui contratti fra il 2019 e il 2023? Peraltro 23,5 utilizzati da noi come anticipazioni di liquidità per pagare i debiti e i restanti per realizzare le opere pubbliche oggi inaugurate in pompa magna. Al sindaco diciamo che il fallimento di un Comune è ben diverso, nella gestione, di quello di un’azienda privata. Perché qui ci sono vincoli stringenti e se lui oggi può licenziare un bilancio in modo ‘libero’, il merito va certamente a chi ha amministrato prima in maniera oculata, equilibrata e portando la città fuori dal dissesto. L’eredità che abbiamo lasciato al Comune parla anche di 100 milioni da Pnrr e 18 da Agenda Urbana, oltre ai 52,3 milioni nella cassa dell’ente. Altro che ladri e incompetenti».

Cinzia Fabrizi chiede a Bandecchi «che senso ha offendere l’onore, senza passare mai sul piano politico ma scegliendo di affermare cose inaccettabili e prive del supporto di qualsiasi dato reale? Solo avvelenare ancora di più il clima e allargare la frattura fra cittadini e politica. L’amministrazione attuale continua a lavorare con i tecnici e i dirigenti dell’area economico-finanziaria che hanno collaborato con noi, segno che il lavoro è stato condotto correttamente. Noi eravamo obbligati a tenere aliquote e tariffe ai massimi, Bandecchi grazie a noi ha potuto scegliere e ha scelto di mantenerle invariate. E’ un dato politico così come la linea tenuta sul piano delle assunzioni, per noi sempre sottoposto al vaglio del ministero. Oggi c’è sicuramente una libertà che prima non c’era».


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