Terni, omicidio Bellini: «Indagini sul telefono»

I legali del presunto omicida hanno chiesto una perizia sullo smartphone del presunto omicida per individuare eventuali complici

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di F.T.

Una perizia per trovare un riscontro alle dichiarazioni rese da Andriy Halan, il 44enne ucraino accusato dell’omicidio di Sandro Bellini, il cui corpo senza vita era stato trovato lo scorso 29 maggio lungo le sponde del Velino, nei pressi di Marmore, dodici giorni dopo la sua scomparsa. L’uomo ha sempre dichiarato di non essere stato lui ad uccidere il 53enne ternano, ma di aver ‘incaricato’ alcuni soggetti – di cui non è stato però in grado di fornire il nome, al di là di qualche generica indicazione – per spaventarlo e ‘dargli una lezione’, visto che frequentava la sua ex compagna.

Funerali Sandro Bellini - 1° giugno 2016 (2)

I funerali di Sandro Bellini

Telefono sotto la lente L’istanza è stata depositata dai legali difensori del 44enne arrestato dai carabinieri, gli avvocati Francesco Mattiangeli e Bruno Capaldini, nel corso della breve udienza che si è tenuta lunedì mattina di fronte al gup Maurizio Santoloci. I due legali hanno chiesto al giudice di disporre una perizia per accertare se all’interno del telefono Samsung sequestrato al presunto omicida, ci siano immagini di Sandro Bellini e della sua auto e se queste siano state inviate ad altri, anche attraverso il dispositivo bluetooth. Fotografie che, nella ricostruzione fornita da Andriy Halan, sarebbero servite ai presunti ‘sicari’ per individuare e riconoscere con certezza il soggetto da ‘spaventare’.

Il recupero del corpo

Il recupero del corpo

Mezze ammissioni Andriy Halan ha sempre ammesso di aver avuto un ruolo attivo nel nascondere il corpo del 53enne e nell’incendio della sua Chevrolet, data alle fiamme in un bosco fra Marmore e Greccio. Zero ammissioni invece sull’omicidio, ma anche nessuna indicazione precisa sugli eventuali autori dei quali ha sempre detto di sapere poco o nulla. Al termine dell’udienza, anche a fronte dell’assenza di un’interprete e di un ‘ruolo’ piuttosto corposo, il giudice ha deciso per il rinvio del procedimento al prossimo 17 ottobre. In quella sede verrà resa nota la decisione del magistrato in merito alla richiesta di perizia e non è escluso si possa procedere con la discussione e, quindi, la sentenza con le modalità del giudizio abbreviato.

I familiari Dai familiari di Sandro Bellini, in particolare dalla sorella Claudia assistita dall’avvocato Renato Chiaranti, giunge forte una richiesta: che venga fatta giustizia. «Si tratta della priorità  spiega l’avvocato Chiaranti – ma il nostro interesse è che la vicenda venga ricostruita in tutti i suoi dettagli e nella maniera più accurata possibile. L’impressione evidente è che l’imputato non fosse da solo, che qualcuno possa averlo supportato. E se gli eventuali accertamenti possano condurre ad un chiarimenti definitivo, questo per noi sarebbe solo un fatto positivo».

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