Terni, ossigeno-truffa: denunciati in nove

Operazione della Guardia di Finanza che ha scoperto come due società consegnavano ai pazienti meno ossigeno di quello dichiarato nelle fatture

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Nove persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Terni per truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. L’operazione, realizzata dai militari del Nucleo di polizia tributaria coordinati dal tenente colonnello Fabrizio Marchetti, si è concentrata sulla fornitura di bombole di ossigeno terapeutico a pazienti privati di Terni e del territorio provinciale.

finanza-terniLa truffa L’indagine delle Fiamme Gialle, coordinata dal sostituto procuratore Elisabetta Massini e andata avanti per circa un anno, ha permesso di accertare che, attraverso la creazione di documenti attestanti il falso, venivano di volta in volta consegnati a domicilio recipienti di ossigeno liquido con all’interno quantitativi di prodotto inferiori a quelli formalmente dichiarati.

Smascherati Il ‘sistema’ consentiva alle due società implicate – una della Lombardia e l’altra di Terni – di addebitare al servizio sanitario nazionale forniture in realtà mai avvenute, per un totale di 11 mila metri cubi di ossigeno ‘terapeutico’. La stima della truffa realizzata è di poco inferiore ai 40 mila euro.

Gli accertamenti I militari hanno analizzato in maniera certosina i dati riportati nelle fatture e nei documenti di trasporto, falsificati ad arte, per poi confrontarli con la reale capacità delle bombole, ognuna identificata attraverso la matricola.

Truffa e frode A conclusione delle indagini sono stati denunciati nove soggetti, tutti a vario titolo riconducibili alle due società coinvolte, per i reati di truffa e frode nelle pubbliche forniture. Sette di loro sono riconducibili all’area di Terni, fra residenti e pendolari. Gli altri due sono invece originari del nord Italia. «Il danno cagionato al servizio sanitario nazionale e in particolar modo agli ignari pazienti – spiegano dalla Guardia di Finanza di Terni – appare ancora più grave e riprovevole in considerazione del precario stato di salute di quest’ultimi».

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