Terni, parco Cardeto: tempi ancora lunghi

Il sopralluogo fatto lunedì conferma: le scadenze non saranno rispettate. Nuova tempistica e in arrivo ci sono penali elevate

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di M.T.

Si sono visti lì, lunedì: al parco ‘Galigani’ di Cardeto. C’era il tecnico comunale responsabile unico del procedimento; c’erano il concessionario, il direttore dei lavori e il collaudatore in corso d’opera; per verificare lo stato di attuazione degli interventi previsti dal cronoprogramma aggiornato dal direttore dei lavori all’inizio di gennaio 2016. Data la rilevanza dell’attività ispettiva, si legge in una nota del Comune di Terni, «ha assistito alla verifica anche l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari». E le notizie non sono buone per nessuno, ma andiamo con ordine

Parco Cardeto notturno - 22 marzo 2016 (4)I tempi Il cronoprogramma esecutivo, si legge nella nota, «aveva previsto la consegna del cantiere per due lotti omogenei: il primo con scadenza il 7.6.2016 e il secondo con scadenza il 5.1.2017. La parte più consistente del cantiere doveva essere ultimata entro il 7.6.2016, dato che il secondo lotto funzionale riguardava solo il sedime degli ex spogliatoi e dei due campi da tennis scoperti».

Il sopralluogo La visita ispettiva, spiega l’assessore Bucari, «si è resa necessaria proprio perché il direttore dei lavori, il 26 febbraio, aveva relazionato che a causa delle frequenti piogge, gli interventi legati alle opere che prevedono scavi e movimento di terreno stavano subendo dei ritardi per cui sarebbe stata necessaria una attenta programmazione delle fasi attuative ed un recupero dei ritardi accumulati. In seguito all’ispezione effettuata il direttore dei lavori ha redatto un verbale in contraddittorio, rinviando all’aggiornamento del crono-programma dei lavori lo slittamento del termine del primo lotto omogeneo degli interventi per i soli elementi ostativi dovuti alle avversità meteoriche. Il direttore dei lavori dovrà, pertanto, redigere entro 5 giorni una relazione particolareggiata di accompagnamento del cronoprogramma aggiornato, perché dalla effettiva data di scadenza il Comune di Terni dovrà procedere all’applicazione delle penali contrattuali o verificare le eventuali contestazioni del direttore dei lavori e la sussistenza di effettivi casi di grave ritardo o inadempienza dell’appaltatore».

Stefano Bucari

Stefano Bucari

L’assessore Stefano Bucari, in buona sostanza dice che «il Comune terrà conto dei giorni persi per il maltempo, perché questo è previsto dalle procedure e dalle norme, ma non ci sarà spazio per alcuna ulteriore dilazione dei tempi. Scaduto il cronoprogramma aggiornato si procederà con le penalizzazioni contrattuali e con l’iter che potrebbe portare a una gestione diretta del cantiere da parte del Comune. Su Cardeto dunque continuiamo a seguire con rigore la linea del rispetto dei contratti, delle procedure, delle scadenze e dell’interesse del quartiere e della città di rientrare in possesso del suo parco, luogo di incontro e di pratica sportiva».

Ritardi e scuse Pare di capire, insomma, che se verà dimostrato che i ritardi sono dovuti a cause di forza maggiore, si potrebbe anche ‘chiudere un occhio’ e concedere un po’ di tempo in più alla ‘Parco Cardeto’ (magari un mesetto), per provare a portare a termine i lavori che, però, ad occhio e croce – soprattutto per la parte relativa al grande manufatto che dovrebe ospitare i campi da tennis coperti, più un sacco di altre cose – non vedranno la fine prima di qualche mese. E questa è la brutta notizia per chi sperava di poter usufruire di quegli spazi. Ma c’è pure quella per l’impresa, perché alla scadenza del nuovo termine scatteranno le penali (si parla di uno scherzetto da oltre 1.500 euro al giorno) che andranno così a dare un altro duro colpo all’azienda concessionaria.

Le contraddizioni Curioso però che Federico Nannurelli (sembra di vederlo, con il ditino alzato e lo sguardo annoiato nel dover perdere tempo con degli incompetenti che sparano stupidate) – che è proprio il responsabile unico del procedimento – faccia confusione con le date: «A fine maggio – era il suo commento su Facebook ad un post relativo all’articolo scritto domenica da umbriaOn e che anticipava il prolungamento dei tempi – era prevista la consegna di uno stralcio del parco (invece si scopre che era il 7 giugno; ndr) sulla base di un rigido cronoprogramma operativo redatto dal progettista e direttore dei lavori. Nel caso di pioggia o altre avversità il direttore dei lavori dispone la sospensione anche parziale. Le penali sono altra cosa è verranno sicuramente applicate secondo le regole. Certamente non possiamo fare come vogliamo». No, ovviamente nessuno chiede che si faccia come si vuole, ma almeno che il repsonsabile del procedimento conosca le scadenze, sì.

 

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