Terni, per l’ex Camuzzi cooperative in campo

Martedì prossimo una Conferenza dei servizi per esaminare il progetto e ci saranno anche loro a discuterne i dettagli

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Se parteciperanno tutti quelli che il Comune di Terni ha invitato, più che una Conferenza dei servizi sarà un’assemblea. Oltre venti, infatti, i soggetti pubblici e privati che – martedì 17 – saranno chiamati ad esaminare la domanda presentata dalla ‘Camuzzi costruzioni’ per la realizzazione «di una struttura di vendita nell’area di via Lombardia». Con relativo abbattimento di quello che in quell’area esiste.

La 'torre'

La ‘torre’

Le cooperative La cosa interessante è che tra i tanti invitati a partecipare (ci saranno – o ci dovrebbero essere – i rappresentanti delle Regioni Umbria e Lazio, della Provincia e del Comune di Terni, di altri undici Comuni tra Umbria e Lazio, dei sindacati, delle associazioni dei commercianti e dei consumatori, oltre ovviamente alla Camuzzi e al progettista) spuntano i nomi della Lega delle Cooperative, di Lega Coop e dell’Associazione nazionale delle cooperative.

La domanda Il progetto della Camuzzi prevede infatti la realizzazione «di una ‘media struttura di vendita di tipologia M3 superiore, per il settore merceologico misto, per una superficie pari a 2500 metri quadrati, su una superficie complessiva di 3.300». Ed è chiaro che per un operatore della grande distribuzione, mettere il proprio marchio su una struttura simile, in quell’area, risulta di grande interesse.

L'ipotesi progettuale originale

L’ipotesi progettuale originale

Il progetto Tutto sta a capire se anche il progetto della Camuzzi è stato ridimensionato rispetto all’originale, che prevedeva una roba avveniristica, con tanto di ‘torre’ – di 17 piani, alta circa 60 metri – destinata ad attività ricettive e residence. Martedì, forse, si capirà meglio tutto.

I volumi Soprattutto alla luce di quanto riferito dall’assessore all’urbanistica del Comune, Francesco Andreani che, a settembre, presentando «il primo vero atto urbanistico di questa giunta», aveva annunciato che «complessivamente, sulla base delle 158 richieste di varianti presentate al Piano regolatore generale, abbiamo calcolato che ci sarà una riduzione, rispetto alle previsioni originarie, di circa 23 mila metri cubi» e che «anche le attività destinate all’accoglienza, e non solo quelle di edilizia privata, hanno ridimensionato le richieste: delle 51 richieste presentate in origine per attività ricettive extra alberghiere, tre sono state annullate».

Un 'rendering' dell'area

Un ‘rendering’ dell’area

L’area L’idea progettuale originale, per l’area ‘ex Camuzzi’ prevedeva anche la realizzazione di parcheggi – interrati e di superficie, privati e pubblici – quasi 4.500 metri quadrati di verde attrezzato. Una roba che avrebbe dovuto vedere la luce, manco a dirlo, a stralci. E che è stata presettata come la risposta alla necessità di riqualificare un’area da tempo in abbandono e ormai quasi quotidianamente al centro di episodi di cronaca.

Le proteste Ma nei confronti della quale era subito montata la polemica: con il Centro studi ‘Malfatti, in prima linea a contestare il progetto, con la richiesta, fatta al Mibact, di «impedire l’abbattimento di manufatti di enorme valore storico».

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