Terni, pulizie Comune: battaglia va avanti

La ditta che ha ottenuto l’appalto non taglierà le ore e assumerà tutti. Ma l’accordo sindacale non c’è: sigle in ‘pressing’. Parlano PD e M5S

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Nessun taglio ulteriore delle ore – ma il grosso era stato già ‘cassato’ con il precedente appalto – e l’assunzione di tutti e ventisei i lavoratori impegnati nelle pulizie degli stabili del Comune di Terni. Questo lo scenario prospettato e attuato dalla casertana Magika Service, la ditta che si è aggiudicata in via provvisoria l’appalto con un’offerta di circa 80 mila euro, inferiore di circa 10 mila rispetto a quella che aveva permesso alla Punto Services di assumere il lavoro.

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Il punto Venerdì mattina presso la Direzione provinciale del lavoro – presenti Adriano Bartolucci per la Dpl, la dirigente Stefania Finocchio per il Comune di Terni ed i sindacati (Matteo Lattanzi della Filacms Cgil, Massimiliano Ferrante per la Uiltucs Uil e Emiliano Fabbri della Fisascat Cisl) – si è tenuto l’incontro per fare il punto sull’appalto semestrale che scatterà dal prossimo 1° gennaio, in un contesto segnato da forti preoccupazioni fra i lavoratori, già colpiti pesantemente dai tagli di orari e compensi.

La partita prosegue Nel corso della riunione non si è comunque giunti ad un accordo sindacale, visto che le sigle presenti hanno contestato la congruità delle ore offerte dalla ditta, ritenute insufficienti rispetto al perimetro dell’appalto. Nonostante ciò l’impresa ha dichiarato di assumere tutti i lavoratori – come stabilisce la legge – e la sensazione è che la vera partita sui contenuti dell’appalto proseguirà e vedrà contrapposti i sindacati al Comune, con i primi pronti a tornare alla carica con nuovi argomenti.

La politica Il gruppo del Partito Democratico in consiglio comunale prende posizione e «auspica il proseguimento della trattativa sindacale al fine di portare a termine tutte le necessarie verifiche sulla congruità dell’appalto così come richiesto dalle sigle sindacali e come accordato dalla dirigente comunale. L’assunzione di tutto il personale e la garanzia del monte ore minimo nel rispetto della legge, seppure con le diminuzioni di orari e salari, può segnare un primo passo in avanti, ma occorre garantire ai lavoratori le spettanze pregresse e condizioni di lavoro adeguate. Il criterio del massimo ribasso per questo ulteriore appalto semestrale, seppur imposto dalla normativa per una durata così limitata, è una nota dolente come abbiamo più volte dichiarato. Occorre lavorare fin da ora alle procedure necessarie per l’espletamento di una gara almeno di durata triennale, in grado di dare con criteri di aggiudicazione diversi, la giusta e doverosa sicurezza al personale».

«Comune colpevole» Molto più netto il Movimento 5 Stelle che va all’attacco: a parlare è il consigliere comunale Thomas De Luca. «Nel totale silenzio – afferma – nonostante le ripetute e infraintendibili richieste da parte del consiglio comunale, dei lavoratori nonché lo sdegno da parte di tutta l’opinione pubblica, si è proceduto per l’ennesima volta ad assegnare l’appalto delle pulizie degli immobili comunali attraverso una metodologia rifiutata da tutto l’arco costituzionale. Non solo massimo ribasso – spiega De Luca – ma per l’ennesima volta il bando non ha previsto l’applicazione degli strumenti di legge che permettono l’esclusione automatica delle offerte, quelle insostenibilmente più basse. Una gara un’altra volta della durata di sei mesi, l’ennesimo spezzatino giustificato con l’assenza di tempo per redigere il bando. Riprenderemo le registrazioni delle commissioni in cui il sottoscritto aveva più volte richiesto e sottolineato sin dal mese di giugno la necessità di una gara europea di durata almeno triennale. Il meccanismo è il solito: si lascia scorrere il tempo per poi arrivare a pochi giorni dalla scadenza e poi meravigliarsi che non c’è più la possibilità di fare altro. Ma è la seconda scusa – prosegue il consigliere del M5S – che fa davvero ribollire il sangue: il Comune di Terni è in grave difficoltà finanziaria. Basta prendere la delibera del predissesto o il suo aggiornamento per vedere come per il triennio 2018-2020 siano dichiarati sotto la voce ‘pulizie’ 500 mila euro l’anno, complessivamente 1 milione e 500 mila euro. Che cosa impedisce quindi nelle more di un predissesto (già bocciato) di fare una gara unica triennale per le pulizie del Comune di Terni? Semplice! Coprire gli altri tagli di spesa che invece non avranno luogo, così come è avvenuto quest’anno. Una chiara scelta politica. Si decide di mantenere invariati i finanziamenti al Caos e di tagliare sulle pulizie come sulle scuole comunali, sulla polizia municipale o sui servizi sociali».

Masiello Più decisa, rispetto al suo stesso gruppo, anche la consigliera comunale del PD Valeria Masiello: «La gestione degli appalti al massimo ribasso non può che provocare un abbassamento delle tutele per i lavoratori e della qualità stessa del servizio. Lo stesso Bergoglio rivolgendosi alle pubbliche amministrazioni ha detto: “quando indicono appalti con il criterio del massimo ribasso non rispettano la dignità dei lavoratori e così facendo, credendo di ottenere risparmi ed efficienza, finiscono per tradire la loro stessa missione sociale al servizio della comunità: la dignità del lavoro è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla». Mi associo a queste parole, ricordando che in alcuni Comuni, l’amministrazione comunale d’intesa con le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali ha siglato un protocollo di intesa in materia di appalti di lavori, forniture e servizi per affermare una economia sana che abbia come priorità l’occupazione e la qualità del lavoro attraverso una visione delle gare finalizzata a raggiungere gli obiettivi garantendo al contempo legalità, efficienza e coesione sociale. Gli appalti, infatti, sono una leva fondamentale per sostenere l’economia, dare opportunità alle imprese, mantenere e creare buoni posti di lavoro. Per questo, già due anni fa, presentai una bozza di protocollo degli appalti pubblici che intesi condividere con tutte le forze politiche nell’ambito della Commissione competente, atto che purtroppo è rimasto disatteso e sul quale sembra non si sia incanalato alcun interesse. Credo, peraltro, che oltre ai tecnicismi, alle normative e alla doverosa attenzione all’economia dell’Ente, sia indispensabile anche pensare allo sviluppo complessivo della nostra città, tutelando la qualità dei servizi e la qualità della vita delle famiglie ternane. Ciò non può accadere quando, a causa di una gara al massimo ribasso, si consente una diminuzione così drastica dello stipendio di lavoratrici e lavoratori, che si trovano pertanto in estrema difficoltà. A loro va la mia solidarietà e il mio sostegno. Auspico che nel prossimo futuro, il lavoro congiunto tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali trovi una soluzione definitiva che metta fine ad una situazione che, a mio avviso, non può essere ulteriormente avallata».

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