Terni, pulizie Comune: Natale senza stipendi

Al 23 dicembre, zero compensi e tredicesime. I sindacati: «Chiameremo in causa l’ente». Cambio appalto: altro ribasso maxi?

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Natale senza stipendio né tredicesime per i circa 25 lavoratori addetti alle pulizie del Comune di Terni: al 23 dicembre la Punto Services, ditta uscente che la scorsa estate si era aggiudicata l’appalto semestrale con un ribasso del 58% (offerta di 92 mila euro rispetto ad una base di 200 mila), non ha ancora liquidato le spettanze. E fra i lavoratori, già colpiti da tagli dell’orario e quindi dei compensi – fra loro c’è chi ‘tira avanti’ con 200 euro al mese – c’è scoramento.

Guerra in vista «Purtroppo è così – afferma Matteo Lattanzi della Filcams Cgil – e, come sindacati, attiveremo tutti gli strumenti necessari per far ottenere ai lavoratori ciò che gli spetta, anche chiamando in causa il Comune sotto forma di responsabilità solidale».

Ribasso ancora più ‘maxi’ Ma, come se non bastasse, a preoccupare non è solo il presente, ma anche il futuro. E per varie ragioni. Ad iniziare dalle lettere di licenziamento che l’uscente Punto Services, con tanto di convocazione, voleva far siglare ai lavoratori prima del termine dell’appalto. E lì l’altolà è arrivato dai sindacati. Poi per ciò che, informalmente, è stato comunicato loro dal Comune. E cioè che dal 1° gennaio – altro appalto semestrale al massimo ribasso – subentrerà nel servizio una ditta della provincia di Caserta, ‘forte’ di un ribasso ancora superiore a quello offerto dai predecessori. L’importo sembra si attesti sui 75 mila euro.

Spettro licenziamenti La stima, sempre comunicata informalmente dagli uffici comunali ai lavoratori senza stipendio né tredicesime, è che si debba lavorare per una media di 9 ore ciascuno. E in diversi casi si configurerebbe un ulteriore taglio di ore e compensi. Infine c’è il nodo delle assunzioni: c’è chi teme di non essere preso in carico dalla nuova ditta, anche se il Ccnl dice chiaramente che l’entrante deve assumere tutti i lavoratori dell’appalto. Sul punto Lattanzi afferma che «questa ipotesi, che non vogliamo neppure prendere in considerazione, configurerebbe gravissime respnsabilità da parte del Comune che, dopo aver contibuito a penalizzare queste persone, con la propria condotta causerebbe anche la perdita di posti di lavoro».

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