Terni, rendiconto 2023 in arrivo: milioni di euro di residui tra Osl e partecipate

Pioggia di approvazioni dalle varie direzioni in vista del bilancio consuntivo. Focus su crediti e debiti

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di S.F.

Rendiconto 2023 in arrivo per il Comune di Terni ed ecco che, come impone la contabilità finanziaria, per palazzo Spada è tempo di ricognizione dei residui attivi e passivi per la verifica – in particolar modo – di crediti e debiti tra fondatezza giuridica, affidabilità delle varie scadenze, permanere delle varie posizioni ed imputazioni in bilancio. Coinvolte tutte le direzioni e le cifre di maggior rilievo sono a capo delle attività finanziarie/governo societario. D’altronde di mezzo ci sono tutte le partite legate all’Organo strardinario di liquidazioni. Numeri corposi anche per le partecipate.

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Riaccertamento

In sintesi c’è il riaccertamento dei residui attivi e passivi dopo averne valutato la possibilità di mantenimento o cancellazione, step propedeutico alla determinazione del risultato di amministrazione 2023. Esempi? Alla voce residui passivi – che il Mef, in termini non tecnici, definisce spese già impegnate ma non ancora pagate dall’ente a terzi – risultano ad esempio 170.730 euro per utenze del gas delle scuole comunali (in attesa di fatturazione), milioni di euro riguardanti l’Osl (per il trasferimento di somme di competenza dell’Organo di liquidazione) ed oltre 300 mila euro che fanno capo ad Asm (trasferimento per gestione dell’idrico per esternalizzazioni, credito esigibile).

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Gli attivi

I residui attivi vengono invece mantenuti in bilancio fin quando non sono riconosciuti come di dubbia o difficile esazione. Sono entrate accertate ma non ancora riscosse, oppure riscosse ma non versate. In questo caso di mezzo c’è tutta la nota partita della ‘vecchia’ Tari con una cifra complessiva indicato nel documento di circa 7,5 milioni di euro (in corso di riscossione), oltre 20 milioni che interessano l’Osl (rimborso quota anticipazione liquidità e pagamenti dissesto) ed una serie di giri che invece riguardano le principali partecipate del Comune. Come ad esempio gli oltre due milioni indicati per Asm (interessi su capitale assegnato, aggiornamento mutui, oneri finanziari e disagio ambientale, definiti come crediti esigibili dall’ufficio di palazzo Pierfelici), poco più di un milione in diverse voci legate alla SII (canone di concessione, dotazioni impiantistiche e aggiornamento mutuo) e le farmacie comunali: in quest’ultimo caso le cifre indicate sono ‘solo’ di 70 mila e 275 mila euro (anche in questo caso si parla di credito esigibile) per il canone in seguito alla modifica del contratto di servizio. Tutto aggiornato a gennaio. Tra pochi giorni se ne parlerà.

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