Terni, risorse idriche: consiglio chiede un cambio di passo

Via libera con 27 voti favorevoli ad un atto di indirizzo firmato da tutti i capigruppo: focus sui canoni idrici, la ripartizione ed il ritorno economico per il territorio

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Un atto di indirizzo firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza per chiedere al sindaco Leonardo Latini e all’esecutivo di «sostenere le proposte approvate in sede di Cal (Consiglio delle Autonomie locali) e qualsiasi altra iniziativa a vantaggio del territorio ternano in termini di sviluppo economico relativamente allo sfruttamento delle risorse idriche per la produzione di energia elettrica». Approvato all’unanimità con 27 voti favorevoli. Canoni idrici in definitiva. Questo l’esito del consiglio comunale straordinario che si è tenuto mercoledì pomeriggio su input di Luca Simonetti, Valentina Pococacio, Federico Pasculli, Comunardo Tobia, Claudio Fiorelli (M5S), Paolo Angeletti (Terni Immagina), Francesco Filipponi, Tiziana De Angelis (Pd), Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ed Emanuele Fiorini (Misto) con focus sul polo idrico.

L’INPUT DELLA MINORANZA – LEGGI

La giunta regionale, la ripartizione ed il Cal

Il via libera è arrivato dopo un confronto – due sospensioni di mezzo – di circa due ore a palazzo Spada. In realtà sono stati tirati in ballo anche altri argomenti come ad esempio il ‘ripensamento’ del fiume Nera come luogo per la città, la valorizzazione della cascata delle Marmore, gli orari di apertura e, in generale, il ruolo che può avere il sito naturalistico per eccellenza del Ternano in modo sistematico. Fatto sta che il nodo principale restano i canoni idrici con attenzione su Enel ed i 114 lavoratori coinvolti (su varie dislocazioni). Il problema? La proposta dell’assessore regionale all’ambiente Roberto Morroni – è stato ricordato durante il consiglio – prevede un incremento degli introiti per la Regione dalle derivazioni idriche, ma con percentuale massima per i Comuni coinvolti del 35%. Il Cal si è messo di mezzo chiedendo che quel 35% fosse il minimo. Ci sono state anche altre proposte emendative rispetto all’atto di palazzo Donini.

CONCESSIONE IDRICHE, LA NUOVA LEGGE REGIONALE

L’impegno e il riequilibrio che non c’è

Alla fine dopo oltre trenta minuti di sospensione la seduta è ripresa e il presidente del consiglio Ferranti ha annunciato la votazione per l’atto di indirizzo firmato da Lega, Forza Italia, FdI, Terni Civica, Senso Civico, Pd, M5S, Misto e Terni Immagina. «Riequilibrio territoriale con questa maggioranza e quella in Regione? Finora un fallimento totale», è stato sottolineato all’esecutivo Latini. Vedremo se l’approvazione odierna porterà a qualcosa di concreto. Troppo spesso non è successo in casi del genere. L’ospedale Santa Maria ne è un esempio lampante.

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