Terni: San Lucio sparisce per rinascere. Al via la demolizione

L’intervento di riqualificazione prevede la demolizione dei tre edifici e la costruzione di due complessi per un totale di 33 alloggi

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Ha preso ufficialmente il via, lunedì mattina, la riqualificazione del quartiere di San Lucio – noto a Terni anche come ‘Shangai’ – con l’intervento di demolizione da parte delle imprese titolari dell’appalto Pnrr da oltre 12 milioni di euro (fra fondi europei, della Regione Umbria e del Comune di Terni) aggiudicato nei mesi scorsi da ‘Ater’. Si è partiti con la demolizione del fabbricato centrale, a cui poi faranno seguito quelle dei due complessi laterali, in vista della successiva riedificazione che, denominata ‘Terni: rigenerare San Valentino’, ha anche ricevuto il ‘Premio Urbanistica’ ad ‘Urban Promo 2030’, evento che si è celebrato lo scorso novembre a Firenze. Titolari del restyling sono le imprese ternane Picone Costruzioni Srl e Italstem Spa. Frutto di un accordo di ricerca tra Ater Umbria e il dipartimento DAStU del Politecnico di Milano per la rigenerazione architettonica, urbana, sociale e ambientale, il progetto prevede la demolizione dei tre fabbricati e la ricostruzione di due edifici, per un totale di 33 alloggi. Ci saranno anche locali al piano terra per attività di interesse pubblico, come appartamenti-studio e per attività sociali o commerciali. Sarà realizzato un ampio parcheggio interrato per circa 50 posti auto e riqualificato il tracciato stradale. È stata prevista la possibilità di insediare alloggi-comunità per persone affette da disabilità. Secondo lo studio del Politecnico di Milano, l’area ha una condizione urbanistica particolare perché è una sorta di ‘isola’, raggiungibile solo da due ponti. Non la si può attraversare per caso e, forse anche per questo motivo, ha patito per diversi anni uno stato di crisi e di abbandono. Il progetto invece ha l’obiettivo di ricostruire un vero e proprio quartiere con una pluralità di attività, di spazi di relazione e socialità anche con nuove piantumazioni per rafforzare la qualità degli spazi.

Soddisfazione condivisa

Entusiasta l’assessore regionale ai lavori pubblici e all’edilizia residenziale, Enrico Melasecche, secondo il quale «Terni ha atteso per oltre vent’anni questo intervento che, grazie anche all’impegno diretto della Regione Umbria e di Ater, ora può vedere finalmente la luce e riqualificare un’area della città per troppo tempo rimasta ai margini, degradata. Di tutto ciò ne trarrà beneficio l’intero quartiere che ruota attorno alla basilica del Santo Patrono, polo di attrazione turistica che merita, appunto, un contesto che parla di socialità, sviluppo, decoro e qualità delle costruzioni». Parole cui fanno eco quelle dell’assessore comunale ai lavori pubblici, Giovanni Maggi: «Abbiamo sostenuto e condiviso in pieno questo intervento, mettendo a disposizione gli immobili, che sono di proprietà comunale, e offrendo tutto il supporto necessario attraverso i nostri uffici. Lo condividiamo perché non solo rimette in gioco una serie di alloggi non più utilizzabili, al posto dei quali ne sorgeranno 33 moderni e in linea con le esigenze abitative, ma – osserva l’assessore Maggi – si andrà a creare una serie di attività commerciali, sistemando anche il degrado circostante. L’intervento, peraltro, si inserisce appieno nell’intervento che il Comune di Terni sta realizzando, attraverso un mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, nell’edificio adiacente a quello della riqualificazione. Lì sono in corso lavori per la realizzazione di 16 alloggi, che verranno completati entro il 2024 e poi assegnati in base alla graduatoria pubblicata lunedì. Attraverso la stessa graduatoria verranno poi assegnati anche i 33 alloggi di San Lucio e 6 che l’intervento Pnrr di Cesi realizzerà a palazzo Stocchi». Così il presidente di Ater Umbria, Emiliano Napoletti: «San Lucio inizia con Ater un percorso di recupero e profonda rigenerazione che vedrà la realizzazione di alloggi, spazi verdi e nuova viabilità di quartiere. Un intervento unico in città, voluto fortemente da Regione Umbria, basato su un progetto innovativo e di alta visione, premiato a livello nazionale a ‘Urban Promo’. L’intento, coerentemente con i fondi PNC Sociale Verde Sicuro, vuole far diventare San Valentino un quartiere in cui tornare a vivere. Un importante pezzo di città – prosegue Napoletti – si sta dotando di quanto serve per offrire abitazioni di qualità e una qualità di vita migliore ai propri residenti. La rigenerazione di San Lucio potrà vedere pieno compimento se Regione, Ater e Comune collaborano, avendo come scopo unico il valore pubblico da generare in un quartiere afflitto da annosi problemi che diverrà un quadrante urbano pulsante che brilli per la sua vitalità, con una prospettiva fatta anche di funzioni e di servizi».


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