Terni, sanità digitale: «Santa Maria c’è»

Il commissario Dal Maso: «Grandi passi in avanti negli ultimi anni, ma i pazienti collaborino». Fascicolo elettronico, Umbria al 60%

Condividi questo articolo su

Raggiungere una cultura digitale al servizio della salute, accelerando su soluzioni in grado di utilizzare dati dematerializzati e di introdurre nuove tecnologie di interfaccia per gli utenti, i cittadini-pazienti. È questa la sfida della ‘sanità digitale’ o e-Health, un tema di cui si è parlato lunedì mattina alla Camera di commercio di Terni nel corso dell’evento ‘Healthcare & digitale. Strumenti, azioni e sfide della sanità del futuro’, promosso dall’azienda ospedaliera Santa Maria e organizzato da Consenso-gruppo Hdrà. Smart hospital, big data e fascicolo elettronico alcuni dei sistemi e strumenti al centro del confronto, coordinato dal commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, Maurizio Dal Maso, durante il quale hanno preso la parola anche Chiara Basile (area sanità digitale – AgID), Antonio Cosentino (GE Healthcare), Nicola Mangia (DXC Technology S.p.A), Giuliano Di Pardo (studio legale Di Pardo).

Le ultime novità

Tra le buone pratiche in tema di digitalizzazione al Santa Maria c’è quella della chirurgia robotica Da Vinci, su cui si è soffermato il direttore della struttura complessa di chirurgia digestiva e d’urgenza, Amilcare Parisi. «Abbiamo individuato, per ogni intervento chirurgico – ha spiegato -, i dati sulla performance tecnica e clinica rispetto alla sicurezza, la fattibilità e l’efficacia clinica del robot paragonata alle tecniche convenzionali, laparoscopica ed open. E così, attraverso questa analisi, è stato anche possibile definire non solo la sicurezza dell’uso del robot ma anche quegli esiti clinici che sarebbero potuti migliorare, grazie ai vantaggi tecnici offerti dalla piattaforma chirurgica robotica». Per il commissario Dal Maso, «l’ospedale Santa Maria ha fatto in questi anni notevoli passi in avanti in termini di digitalizzazione. La trasformazione delle tecnologie della comunicazione (ICT), anche in ambito sanitario – ha continuato -, ha contributo a disegnare un modello di sanità ‘elettronica’, fondata sull’uso delle tecnologie a supporto dei processi clinico-assistenziali e amministrativi delle aziende sanitarie, e ospedaliere sia nella gestione delle relazioni tra strutture e pazienti, sia nel governo dei sistemi sanitari stessi. Questo processo ancora non pienamente capito dal paziente, apre però le porte a un ruolo nuovo del paziente stesso: gli si richiede infatti conoscenza e consapevolezza, ovvero il concetto di ‘patient empowerment’». In Umbria, ha infine spiegato Chiara Basile, le aziende sanitarie e ospedaliere sono collegate per il 60% al fascicolo sanitario elettronico, nel quale si possono trovare tutti i referti di laboratorio. Ora si sta lavorando per implementare questo dato.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli