Terni, servizi educativi: «Occorre un rilancio»

Il CoSec: «Ancora nulla di fatto. Serve nuova modalità di gestione dei nidi comunali»

Condividi questo articolo su

del CoSec
Comitato Servizi educativi comunali Terni

Un paese in cui l’infanzia e la sua tutela viene posta in fondo agli obiettivi da perseguire, è un paese che evidentemente sta sbagliando il proprio percorso e che necessita di un cambio immediato di rotta.  Apprendiamo con sgomento, ma non certo con sorpresa, quanto è avvenuto in molte mense di diverse città italiane. Stando a quanto riportato, centinaia di controlli hanno dato come esito numerosissime irregolarità, in alcuni casi di una gravità inaudita, sfociata con la chiusura delle cucine. Quando parlavamo, e lo facciamo tuttora, dell’istituzione della commissione mensa cittadina, è perché crediamo che un organismo terzo di controllo e collaborazione, potrebbe fare la differenza.

L’SOS DELLE INSEGNANTI

Ma a Terni, nonostante la nostra disponibilità da anni a mettere in campo le nostre proposte, ancora un nulla di fatto. Vorremmo che finalmente si trattassero quei temi prioritari che riguardano l’infanzia, e che non si rincorressero false chimere. A tal proposito, ci auguriamo che gli impegni presi dall’amministrazione rispetto alla stabilizzazione delle educatrici dei Sec, saranno finalmente mantenuti. Ciò significherebbe togliere dalla condizione di precarietà quelle lavoratrici che, da anni, svolgono la propria professione con spirito di abnegazione e, allo stesso tempo, garantire il funzionamento dei servizi educativi.

Ma ciò purtroppo non basta: è necessario un rilancio dei Sec ed in particolare, tanto sotto un profilo economico che organizzativo, una nuova modalità di gestione dei nidi comunali che consenta di privilegiare la scelta del servizio pubblico per le famiglie ternane. Lo strumento più efficace (anche se non il solo) per rendere i Sec più competitivi rispetto al privato, è quello della rimodulazione del sistema tariffario, in base all’Isee, rendendolo progressivo e non più a fasce e soprattutto legandolo agli orari di frequenza.

Dunque, strumenti e possibilità ci sono, anche per quello che riguarda i costi; si tratta solo di volontà e lungimiranza, nel saper vedere in prospettiva il ritorno di un tale investimento. Tra qualche mese si apriranno le iscrizioni e già da ciò che verrà messo in campo per promuovere la scelta dei Sec, si potranno giudicare le scelte di questa nuova amministrazione.

Vogliamo chiudere, in pieno spirito natalizio, con una buona notizia: in quel di Lodi, qualcuno ha riconosciuto che i bambini e le bambine, a prescindere dal proprio paese di provenienza, sono tutti uguali. Brutti i tempi in cui un tribunale deve arrivare a metterlo nero su bianco.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli