Terni, stop assunzioni: «Danno per i Sec»

Scuole, il CoSec: «Il mancato inserimento del personale previsto porterà all’assenza degli insegnanti di sostegno necessari al fabbisogno di nidi e scuole dell’infanzia»

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del CoSec

La bocciatura del piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni ha avuto come prima conseguenza, lo stop del piano delle assunzioni previste dallo stesso per il 2017, blocco che, in estrema sintesi, è frutto della scriteriata gestione delle casse comunali, basti pensare ai debiti fuori bilancio relativi alla refezione scolastica, le cui ripercussioni ricadranno in primis sulla già martoriata utenza dei servizi, in particolare quella dei Sec.

COMUNE DI TERNI, STOP ALLE ASSUNZIONI

Nella plenaria svoltasi il 3 agosto presso la sala rossa di Palazzo Gazzoli, non abbiamo potuto avere altro che conferma di quelli che erano i nostri più cupi presentimenti. Il mancato inserimento del personale previsto porterà infatti, già da settembre 2017, all’assenza degli insegnanti di sostegno necessari al fabbisogno di nidi e scuole dell’infanzia comunali. Ma non solo: il blocco delle assunzioni impedirà anche di ricorrere alle supplenze, con l’evidente problematica di non poter effettuare sostituzioni in caso di assenza del personale educativo ed insegnante, col rischio concreto di superamento del rapporto adulto/bambini e di mancata copertura degli orari di apertura dei servizi, oltre all’evidente incidenza sulla qualità dei servizi stessi, a causa della mancata compresenza del personale: educatori ed insegnanti sono altamente professionali, ma non hanno il dono dell’ubiquità.

L’ASSESSORE DE ANGELIS: «STRUMENTALIZZAZIONE DELLA QUESTIONE»

Dal canto suo l’amministrazione comunale pare non avere particolari idee al riguardo e neanche interessata a cercare soluzioni e se non dovesse esserci alcuna deroga da parte del Ministero da qui a settembre, le cose resteranno come sono: impossibilità ad offrire un supporto essenziale come quello del sostegno e rischio di collasso dei servizi stessi per assenza di personale. Una vicenda surreale che dimostra ulteriormente come la gestione dei Servizi educativi comunali sia stata gestita superficialmente e con miopia in questi ultimi anni, puntando a fare cassa a scapito della salvaguardia di un bene prezioso per tutte le famiglie della città.

E così mentre si punta sull’esito del ricorso contro la sentenza della Corte dei Conti, la cui risposta non arriverà prima di ottobre inoltrato e cioè ad anno scolastico iniziato, l’amministrazione comunale continua a perseguire i suoi scellerati obiettivi sul futuro dei Sec: esternalizzazione a favore del privato, con il finanziamento, tramite fondi pubblici, e l’ampliamento dei servizi integrativi e dei laboratori, chiudendo al contempo le scuole dell’infanzia comunali e depotenziando nei fatti i nidi d’infanzia, rinunciando così ad espletare direttamente, delegandole progressivamente ai privati, le proprie funzioni prioritarie di istruzione e di educazione.

Non va di certo meglio per quello che riguarda la refezione: nonostante le innumerevoli inchieste aperte dalla magistratura sul tema, la dirigenza continua ad ostinarsi nel voler proseguire verso l’assegnazione di oltre 20 milioni di euro per la concessione del servizio nei prossimi sette anni. Ci interessa poco sapere chi sarà ad aggiudicarsi l’appalto: la nostra richiesta è sempre stata quella di uno stop, a seguito delle inchieste giudiziarie avviatesi, che hanno ulteriormente ampliato i nostri dubbi sulla legittimità della procedura stessa.

Indipendentemente infatti dall’esito dell’iter giudiziario, riteniamo che il bando di per sé, nei suoi contenuti e nella scelta di affidamento in concessione, non rappresenti l’adeguata tutela in ordine alla qualità, ai controlli ed alle tariffe, a cui l’utenza avrebbe diritto; e vada in direzione contraria rispetto ai percorsi (pseudo) partecipativi, alle varie Delibere di Consiglio comunale approvate e ad ogni sano principio di coerenza. Quello che più ci interessa ora è sapere quali siano le intenzioni della dirigente rispetto alla richiesta di sblocco delle cauzioni da parte di Cns-All Foods, pari a 137 mila e 890 euro. La vicenda si protrae ormai da svariati mesi e ancora vige la consegna del silenzio, non è dato sapere l’esito delle nostre numerose richieste di decurtazione dalla suddetta cauzione.

Una scelta, quella della decurtazione, resa ancor più necessaria, dopo che per la prima volta in tutti questi anni di esternalizzazione, si è deciso di comminare sanzioni pecuniarie, rispetto agli episodi che hanno visto coinvolta recentemente la scuola De Filis. Ricordiamo che sino ad oggi, anche a fronte di episodi analoghi, mai alcuna sanzione era stata comminata; sanzioni che oltretutto avrebbero potuto ridurre, la voragine di debiti accumulatisi nei confronti della ditta All Foods. In attesa che i genitori della Scuola dell’iInfanzia Borgo Trebisonda conoscano la sentenza sul diritto di continuità scolastica per i loro bambini e che qualcuno si impegni per garantire l’adeguato numero del personale docente di sostegno, continueremo a monitorare le procedure di assegnazione per il bando di refezione, pronti a rispondere colpo su colpo.

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