Terni, truffa allo Stato: assolti Neri e Allegretti

Per il tribunale, ma pure per l’accusa, i due dirigenti sono estranei ai fatti a suo tempo contestati dalla procura di Parma

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Assolti perché ‘il fatto non sussiste’: questa la sentenza emessa lunedì pomeriggio dal tribunale di Parma in composizione monocratica, in merito al processo che vedeva imputati per truffa aggravata ai danno dello Stato l’ex presidente dell’associazione degli industriali di Sassari, Stefano Romeo Poddighe, il presidente del cda di TerniEnergia, Stefano Neri, e l’amministratore delle società proprietarie degli impianti, Paolo Allegretti. In aula il pm ha chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati, in linea con le conclusioni delle difese, fra cui l’avvocato Antonia Rita Augimeri del foro di Milano, per Neri e Allegretti.

La vicenda

L’indagine da cui è scaturito il processo era stata condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Sassari, con il coordinamento del pm Giuseppe Amara, ed era emersa nel novembre del 2017 con il sequestro preventivo di 7,5 milioni di euro nei confronti di tre società agricole – l’Agricola Fotosolara Cheremule Srl (detenuta al 100% da TerniEnergia), l’Agricola Bonnanaro Srl e l’Agricola Fotosolara Oristano Srl (detenute al 50% in joint venture da TerniEnergia) – riconducibili a Poddighe, Neri e Allegretti. Per gli inquirenti, almeno in fase di indagine, le stesse società erano state costituite ad hoc per incassare i contributi del gestore dei servizi energetici in quanto ‘serre fotovoltaiche’, disinteressandosi però dell’attività agricola. Un punto di vista ribaltato con il passare del tempo, fino alla decisione del tribunale emiliano.

La nota di algoWatt

Sull’esito del procedimento penale, giunge una nota da algoWatt: «In data odierna (lunedì, ndR) il tribunale di Parma ha assolto con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’ Stefano Neri, presidente e amministratore delegato della società, Paolo Allegretti, dirigente della società e amministratore di tre società agricole proprietarie di impianti fotovoltaici, nonché le società TerniEnergia, Società Agricola Fotosolara Bonnanaro Srl, Società Agricola Fotosolara Oristano Srl e Società Agricola Fotosolara Cheremule Srl, chiamate in giudizio per responsabilità oggettiva, dall’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L’assoluzione con formula piena degli amministratori e delle società – si legge – era stata chiesta in sede dibattimentale dallo stesso pubblico ministero. I fatti si riferiscono a un’indagine del 2017 del nucleo polizia tributaria di Sassari, coordinati dalla procura di Parma. Gli amministratori di algoWatt (all’epoca TerniEnergia) e le società coinvolte sono state difese in giudizio dall’avvocato Antonia Rita Augimeri del foro di Milano. Il teorema accusatorio costruito dagli inquirenti – prosegue il comunicato della sosicetà – è stato completamente respinto dal tribunale di Parma, accogliendo tutte le argomentazioni avanzate in fase istruttoria e dibattimentale da TerniEnergia ed evidenziando la piena regolarità della condotta della società e dei suoi amministratori nella gestione delle tre serre fotovoltaiche. In sede amministrativa la società aveva ottenuto (già nel 2019) l’annullamento dei provvedimenti di revoca delle autorizzazioni relative a due impianti fotovoltaici su serra, di proprietà rispettivamente di Società Agricola Fotosolara Bonnanaro Srl (di potenza pari a circa 0,7 MWp) e di Società Agricola Fotosolara Oristano Srl (di potenza pari a circa 0,9 MWp) e il ripristino di tutti gli incentivi che erano stati bloccati dall’indagine della Guardia di finanza di Sassari».

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