Terni, verde pubblico: «Ritardi e degrado»

Thomas De Luca (M5S) sull’ipotesi di chiamare in causa l’Agenzia Forestale: «Perché non farlo prima? Si vuole portare la città nel caos per giustificare le proprie colpe e incapacità»

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Thomas De Luca

di Thomas De Luca
M5S Terni

Portare la città nel caos per giustificare le proprie colpe e incapacità. Il Comune sta bloccando le gare per l’affidamento di numerosi servizi riguardanti il verde pubblico, il decoro urbano e le manutenzioni.

Ritardi ingiustificabili e insostenibili che avranno come conseguenza diretta l’esplosione definitiva dell’abbandono: erba alta tre metri e degrado ovunque. Nel mentre si mandano a spasso i lavoratori, lasciando nell’incertezza in particolar modo i soggetti più fragili e vulnerabili.

Leggiamo in queste ore annunci grotteschi da parte della giunta: “A marzo faremo le gare…” dice il Sindaco. Si determina persino una improbabile delega totale alla Agenzia forestale regionale per gestire l’intero verde pubblico della città, se così fosse ci sarebbe da chiedersi perché non averlo fatto prima? Perché non delegarlo per sempre se queste funzioni rientrano nelle legittime attività dell’agenzia con un importante risparmio per l’ente?

Le gare sarebbero dovute essere già state fatte, le procedure concluse e gli appalti affidati in maniera trasparente ed a norma di legge. Anni di chiacchiere sull’appalto global service per il verde, onnicomprensivo di tutte le attività. Che la situazione sia andata oltre e che la misura sia colma, non siamo noi a dirlo ma gli stessi consiglieri del Partito Democratico nell’atto presentato dal consigliere Piccinini.

Non vogliamo credere al fatto che la giunta possa utilizzare l’emergenza creata come strumento da barattare, in maggioranza, in cambio dell’approvazione del bilancio preventivo. Tantomeno vogliamo immaginare che possa essere giustificativo di ulteriori affidamenti diretti o per creare malcontento intorno al lavoro della magistratura. Non siamo più disposti a tollerare ulteriori comportamenti di questo genere, anche alla luce del palese conflitto d’interessi tra chi è indagato e contemporaneamente dovrebbe decidere in merito a materie che sono oggetto dell’indagine.

La legge mette a disposizione tutti gli strumenti utili a tutelare i lavoratori, ed è compito dell’amministrazione inserire all’interno dei bandi europei la massima tutela attraverso le clausole di salvaguardia a favore degli stessi, in primo luogo delle fasce più deboli. Ecco perchè chiederemo che venga al più presto calendarizzata in III commissione la discussione sull’atto presentato dal Consigliere Piccinini, certi che lo stesso proponente sarà aperto al nostro contributo con l’obiettivo non di mantenere ma di migliorare le condizioni esistenti.

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