Terni, violenta la figlia per anni: elettricista 43enne va in carcere

Dalla segnalazione datata 1° gennaio la polizia ha ricostruito i fatti avvenuti negli ultimi anni. Ma anche a capodanno, quando l’uomo aveva abusato a più riprese della ragazza

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Un cittadino filippino di 43 anni, incensurato e regolarmente residente a Terni, è stato arrestato giovedì dalla polizia di Stato di Terni per il reato di violenza sessuale nei confronti della figlia minore. A riferirlo è la questura di Terni. Gli agenti della squadra Mobile, coordinati dal dirigente Davide Caldarozzi, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Terni su richiesta del pubblico ministero titolare dell’indagine, Camilla Coraggio.

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La segnalazione

L’uomo – che nella vita fa l’elettricista – vive e lavora a Terni. «L’attività di indagine – spiega la questura ternana – scaturisce da una segnalazione anonima su Youpol (l’app della polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, ed estesa, lo scorso anno, anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche) risalente al 1° gennaio, relativa ad una presunta violenza sessuale subita dalla figlia convivente di 17 anni ad opera del padre».

Un incubo

«Nella stessa giornata – prosegue la nota – la squadra Mobile è intervenuta presso l’abitazione della famiglia, nella prima periferia cittadina, e la ragazza ha fatto le prime confidenze al personale femminile della 2° sezione della Mobile e a quello della squadra Volante, rendendo poi delle dichiarazioni anche al magistrato di turno, dichiarando di essere vittima di abusi da parte del padre da alcuni anni a questa parte. La ragazza ha riferito che le presunte violenze si consumavano durante la notte, nella sua stanza, e che, nell’ultimo episodio, nella notte di capodanno, il padre era entrato in camera otto volte».

In ospedale

Immediati gli accertamenti, coordinati dalla procura di Terni, che hanno consentito, anche attraverso l’escussione di persone in grado di riferire sui fatti, di acquisire altri elementi nei confronti dell’indagato. La ragazza è stata portata in ospedale, dove le sono stati diagnosticati vari giorni di prognosi, anche per atti autolesionistici, e poi affidata ad una struttura protetta per minori.

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