Terni, welfare e problemi: «Così non va»

La denuncia della signora Nicoletta: «Mia mamma anziana ‘costretta’ a venire via dalla casa di riposo»

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di S.F.

Una donna di Terni, l’anziana mamma ultraottantenne in condizione di disabilità e la difficoltà nell’accudimento per via di questioni legate al sistema del welfare. A rivolgersi ad umbriaOn per denunciare la spiacevole situazione è la signora Nicoletta.

Il problema

Nicoletta, nel raccontare la vicenda, ha nel mirino in particolar modo una persona: «Mia madre è anziana, con invalidità parziale e senza una gamba. Per molto tempo è stata in una casa di riposo a Montecastrilli. Sono l’unica figlia rimasta ad occuparmene, oltretutto sono invalida. Poi con il tempo l’ho portata più vicino dopo che a mio marito è stata diagnosticata una leucemia: per un periodo alla residenza Aste e poi a Villa Vittoria». I problemi della signora iniziano a questo punto: «Lo scorso 27 dicembre è stata firmato una determina comunale e le cose sono cambiate, così come le regole. Prima per le quote si procedeva sempre con l’Isee, ora invece mi hanno chiesto dati dei conti correnti e cedolini». Il risultato? «Prima il 50% della quota non veniva pagata da noi, mentre ora viene fatto pagare tutto a mia madre». Di mezzo anche i contatti con l’Inps per la pensione di reversibilità che Nicoletta prende in seguito alla scomparsa del padre. La rabbia è tanta: «Mi sono stancata di una politica, da destra a sinistra, scellerata su questo tema. Mia madre ora è ‘costretta’ a venire via ed in più si è creato un debito, dovrò portarla a casa mia. E personalmente non ho nulla, solo la mia pensione, e non ho la capacità fisica per accudirla. Dovrei mettere una badante e non ci sono i soldi».

Il nodo

La signora Nicoletta è amministratice di sostegno della mamma in questa vicenda: «Perché deve essere ‘buttata fuori’? Ripeto, per nove anni non ci stati problemi per la quota. Ho parlato anche con la Usl Umbria 2 ma non c’è stato niente da fare. Non è bello ‘sollecitare’ una persona con disabilità ad andarsene». Come da prassi in queste circostanze, umbriaOn ha contattato palazzo Spada per avere una loro versione – in effetti il problema è ben noto a palazzo Spada, con tanto di avvocati interessati – sulla difficoltà evidenziata dalla signora: dal Comune fanno sapere che Nicoletta continua ad avere la compartecipazione alla quota e che, in ogni caso, c’è disponibilità ad aiutarla attraverso una rianalisi della situazione con l’aiuto del personale preposto. Alla base di tutto l’iter resta comunque il rispetto della normativa regionale ed il regolamento comunale.

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