Terremoto: «Governo investa sulle scuole»

Edilizia scolastica e sicurezza, il sindaco di Terni Di Girolamo si unisce al coro dei ‘colleghi’ colpiti dal sisma: «Serve una risposta straordinaria»

Condividi questo articolo su

Prevenzione ed edilizia scolastica, una questione tornata alla ribalta con forza dopo il terremoto di magnitudo 6.5 che ha sconvolto l’Italia centrale domenica mattina. E il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, dà sostegno ai colleghi dei comuni più colpiti dal sisma: «Non siamo nel cratere, ma il tema delle risorse straordinarie per la prevenzione, in particolare quella sull’edilizia scolastica, ci interessa fortemente».

SCUOLE A TERNI, IL ‘CASO’ FERENTILLO

La scuola di Gabelletta, a Terni

La scuola di Gabelletta, a Terni

L’appoggio Di Girolamo sottolinea che «fortunatamente non siamo nel cratere degli eventi sismici che si sono avuti da agosto ad oggi, ma ho inteso dare sostegno alle richieste avanzate dai sindaci dei comuni capoluogo di Rieti, Ascoli, Macerata, Fermo e Teramo, perché la loro richiesta è appropriata per la situazione che stanno vivendo, perché il tema delle risorse straordinarie per la prevenzione, in particolare quella sull’edilizia scolastica, ci interessa fortemente e merita una risposta straordinaria da parte del Governo Nazionale e dell’Europa».

SCUOLE IN UMBRIA: CHIUSURA FINO AL 5

Nessun vincolo Di Girolamo si unisce al coro degli altri sindaci: «Sono fermamente convinto che la sicurezza, il diritto allo studio, non possono essere soggetti a vincoli di finanza ma devono essere una priorità assoluta. Se vogliamo avere nuove generazioni in grado di competere nel mercato globale dobbiamo assicurarle la dovuta formazione, su questo fronte è in gioco il futuro del paese e dell’Europa stessa. Il diritto allo studio dunque, ad iniziare dall’edilizia scolastica, non può essere demandato ai soli comuni».

Simone Petrangeli, sindaco di Rieti, e Leopoldo Di Girolamo

Simone Petrangeli, sindaco di Rieti, e Leopoldo Di Girolamo

L’appello dei sindaci L’intervento di Di Girolamo trova spunto dall’appello lanciato dai primi cittadini degli altri comuni: «La tragedia immane del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia ci deve far riflettere sulla necessità di una comune azione per far prevalere nel nostro paese una corretta cultura del rischio e della prevenzione. Le nostre città, e cioè i capoluoghi direttamente coinvolti dal sisma, in conseguenza delle scosse del 26 e del 30 ottobre, hanno subito danni significativi ancora difficilmente quantificabili. Si tratta di numerosi edifici pubblici e privati dichiarati inagibili con centinaia di verifiche ancora da effettuare. In molti casi si tratta di edifici strategici che svolgono funzioni di area vasta, porzioni di edifici municipali e strutture sociali. Siamo convinti che il nuovo decreto che il Governo si accinge ad emanare possa rappresentare una leva per una gestione virtuosa ed efficace del delicato tema dell’emergenza e della ricostruzione, soprattutto per quanto concerne la semplificazione delle procedure ed la possibilità di reclutare personale in via straordinaria. In questo senso chiediamo che i nostri comuni, anche per le loro funzioni strategiche, siano destinatari delle misure e delle azioni di sostegno che saranno stabilite a beneficio dei territori colpiti dal sisma. Le nostre città capoluogo di provincia hanno anche il carico logistico di ospitare funzioni di livello sovracomunale ed anche per questo andrebbe garantita loro l’opportunità di ricostruire e risanare bene e presto ciò che è stato compromesso. Discorso a parte merita il tema dell’edilizia scolastica che andrebbe posta come autentica priorità al di là della contingente emergenza. Auspichiamo l’istituzione di un fondo unico sull’edilizia scolastica che abbia nella prevenzione antisismica una direttrice privilegiata e vogliamo che nelle zone più a rischio arrivino le risorse necessarie per pianificare interventi definitivi e di lunga durata».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli