Terremoto: «In Umbria le casette ci sono già»

Secondo Andrea Liberati (M5S) «sono già presenti ben 730 prefabbricati in legno collocati nei Comuni colpiti dai sismi del 1997-1998»

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Le ‘casette’ per gli sfollati dal terremoto del 24 agosto, secondo Andrea Liberati (M5S) non ci sarebbe bisogno di costruirle: «In Umbria sono già presenti ben 730 prefabbricati in legno – dice – collocati nei Comuni colpiti dai sismi del 1997-1998 e precisamente: 354 sarebbero nel Comune di Foligno, 267 a Nocera Umbra, 99 a Sellano e 10 a Gualdo (fonte: Osservatorio per la ricostruzione, Google Maps, Google Street View). Tali chalet hanno dimensioni variabili tra 40 e 68 metri quadrati».

Gli sfollati Visto che, scrive il consigliere regionale in una interrogazione alla giunta, «il sisma che ha colpito l’Appennino centrale il 24 agosto scorso e nei giorni seguenti, fenomeno tuttora in atto, ha cagionato in Umbria un numero molto elevato di sfollati tra Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto. Le persone costrette a riparare fuori casa sarebbero al momento circa 1.100 (dato ProCiv regionale 8 settembre 2016); che il Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, così come il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, hanno già parlato di circa sette mesi per realizzare le casette prefabbricate da destinare ai terremotati», se e quando «intenda provvedere con urgenza, in accordo coi Comuni, per la ricollocazione di parte delle citate strutture nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto, soddisfacendo rapidamente le manifeste esigenze degli sfollati, dando certezze alle famiglie, evitando di disperdere inutilmente e contro la loro volontà le persone, allontanandole dagli affetti, dalle attività, dai ricordi, dai loro stessi paesi».

Le ‘casette’ Secondo Liberati, infatti, «quelle strutture, ormai affidate ai Comuni, sono ormai largamente disabitate. Risulta che talora delle unità siano state date in affitto come case-vacanza; altre vedano ospiti alcuni migranti. Come che sia, gli chalet si trovano per lo più in buone condizioni grazie all’onerosa manutenzione in carico agli enti locali» e siccome «Stato e Regione Umbria sostennero un’elevata spesa (attorno ai 50 miliardi di lire) per la realizzazione dei citati chalet, la cui funzione può essere così rilanciata, evitando il rischio che tale patrimonio pubblico sia abbandonato, con un conseguente grande danno erariale».

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