ThyssenKrupp Ast, volteggiano i ‘corvi’

Tornano a circolare inquietanti lettere anonime, mentre i lavoratori non sembrano entusiasti degli accordi sui passaggi di livello

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Tornano a volteggiare i ‘corvi’. Non è la prima volta, infatti, che circolano lettere anonime alla ThyssenKrupp Ast di Terni e, dopo le proteste dei sindacati per l’esclusione dalla cerimonia relativa alla stipula del patto per la legalità, all’emersione del ‘caso Clt’ e alle notizie relative ai tagli in arrivo in un’altra azienda, la Berco, della galassia della multinazionale, ecco che, puntuale, arriva la lettera. Che sarebbe stata inviata pure in Germania.

La lettera anonima A scriverla, così si definiscono, sarebbero «alcuni dipendenti di Acciai Speciali Terni», secondo i quali Lucia Morselli sarebbe stata «cacciata» per essere poi sostituita con Massimiliano Burelli: «Non possiamo più tacere – dicono – per le iniziative assunte dallo stesso. Visto che l’attuale A.D. ritiene che il passato è passato e bisogna traguardare al futuro, ci chiediamo se le sue affermazioni tengono conto delle seguenti nostre considerazioni conosciute da tutto il personale dello stabilimento».

Acciaio d’oro E, tanto per capire quale sia il clima, ricordano che «il personale invischiato nelle indagini di ‘acciaio d’oro’ non sono forse Rsu di Fim e Fiom e altri iscritti ai medesimi sindacati?».

I processi I «dipendenti di Acciai Speciali Terni», quindi, ricordano come l’attuale responsabile dei servizi di vigilanza dello stabilimento ternano, citando anche un articolo de La Repubblica, sia stato condannato, nel 2002 – quando era responsabile della sicurezza dell’Ikea di Cortigiano – al pagamento di un’ammenda «per avere consentito l’installazione negli spogliatoi – maschile e femminile – del personale un impianto audiovisivo (con due telecamere) senza un preventivo accordo con le rappresentanze sindacali e comunque in violazione della normativa sulla tutela dei lavoratori». E, scrivono sempre i «dipendenti di Acciai Speciali Terni», anche nel passato di un alto dirigente attuale ci sarebbe qualche ‘precedente’ che dovrebbe essere approfondito, visto che anche lui sarebbe stato «condannato, nel 2010, per ‘reato contro la persona’ nei confronti di un dipendente della società di cui lui era responsabile del personale».

Le relazioni esterne Decisamente di più basso livello sono invece le ‘indiscrezioni’ contenute nella lettera inviata in Germania: visto che nel fare presente che «l’attuale responsabile delle relazioni esterne di Ast e vice presidente di Confindustria Terni ha fatto assumere, portando a otto il numero degli addetti a tale ente (meglio di Fiat e Luxottica) altre due impiegate», si condisce il tutto con pettegolezzi che, come tali, lasciano il tempo che trovano.

Aria pesante Dentro alle acciaierie ternane, comunque, l’aria si a pesante: con alcuni lavoratori che contestano i nuovi accordi sui passaggi di ‘livello’: «Non scrivete che è aumentato il salario per Acciaieria e Società delle fucine . scrivono sui sociali – perché 35 su 440 non è propriamente la maggioranza dei lavoratori» e chiedono che i sindacati portino questi accordi al vaglio delle assemblee.

Aperam Nella giornata di venerdì, la ThyssenKrupp Ast ha comunicato ai sindacati la volontà di ‘lavorare’ altre 5.000 tonnellate di acciaio in bramme proveniente da Aperam. Solo che, hanno fatto presente i delegati delle Rsu, il treno a caldo ha un piano operativo che – per ottobre – prevede la totale saturazione impiantistica e questo significa che si dovrebbe ipotizzare il ricorso al lavoro straordinario. La richiesta aziendale, quindi, è stata respinta, con tanto di richiesta a «non percorrere alcuna azione di forzatura o obbligo nei confronti dei lavoratori».

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