Tragedia Rigopiano, sfilza di nuovi indagati

Altri 23 avvisi di garanzia, dopo i 6 dello scorso aprile, nell’indagine sull’hotel travolto da una valanga lo scorso 18 gennaio. Fra le vittime anche il ternano Alessandro Riccetti

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Altre 23 persone iscritte nel registro degli indagati, dopo le 6 dello scorso aprile. Compie altri passi avanti l’indagine della procura di Pescara sulla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola dove lo scorso 18 gennaio una valanga ha ucciso 29 delle 40 persone presenti nella struttura, fra cui il 33enne ternano Alessandro Riccetti, dipendente della struttura.

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Ex prefetto indagato Fra i 23 figura anche l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, trasferito di recente all’Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento dei vigili del fuoco. Gli avvisi di garanzia – contestati i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime – sono stati notificati anche a personale della Provincia di Pescara, amministratori e tecnici del Comune di Farindola, funzionari della Prefettura, dirigenti ed ex della Regione Abruzzo e imprenditori privati.

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I ritardi Le indagini, condotte dai carabinieri forestali di Pescara con il coordinamento del procuratore Massimiliano Serpi e del sostituto Andrea Papalia, ipotizzano responsabilità per l’intera ‘catena dei soccorsi’, a partire dalla prefettura pescarese che – secondo gli inquirenti – avrebbe attivato tardivamente il Centro coordinamento soccorsi e l’Unità di crisi, rendendo impercorribile l’unica via di fuga dall’hotel Rigopiano.

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