Trasporto scolastico, il Comune: «Impegno con Cmt è massimo, linee guida rispettate»

Terni – L’assessore Salvati dopo le lamentele per i bus pieni: «Sempre disponibili al confronto con le famiglie, serve una petizione dei genitori»

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Dopo le segnalazioni, in realtà più di una, relativa ai disagi nel trasporto scolastico a Terni, riportate dal nostro giornale online nella giornata di giovedì, sul punto interviene l’assessore comunale Benedetta Salvati: «Le proteste esposte dalla madre di uno dei bambini che utilizzano la linea TR3 del trasporto scolastico di Terni, percorso Piediluco – Marmore – Terni con destinazione presso le scuole elementari ‘Teofoli’ e ‘Don Milani’ e la scuola media ‘Marconi’, così come riportato da umbriaOn, non sembrano tener conto di quel che sta facendo l’amministrazione comunale insieme a CMT, società affidataria del servizio, per il rispetto delle regole e delle normative per la salvaguardia dei bambini e, nel caso specifico, dei continui contatti e aggiornamenti con i diretti interessati».

LA DENUNCIA DI UNA MAMMA: «IN 32 SU UN PULMINO»

Dialogo costante

«Questo – osserva la Salvati – è l’aspetto che dispiace di più perché, come ben sanno i genitori interessati da questo servizio, pur in una contingenza difficilissima come l’attuale, non mancano certo da parte nostra la sensibilità e la prontezza nell’affrontare le questioni. Per fare chiarezza in merito alle contestazioni, è bene ricordare che le prime segnalazioni di disagio da parte di quattro mamme, sono state inviate per email direttamente all’assessore comunale ai trasporti, due nella tarda serata di venerdì 16 ottobre ed altre due nella mattina di sabato 17. Come assessore ho subito incaricato la direzione polizia locale – mobilità di convocare una rappresentante delle mamme per verificare insieme le loro richieste. La direzione le ha contattate già nella mattina di sabato 17, e – a seguito della designazione di una loro rappresentante – ha invitato la stessa nella mattina di martedì 20 ottobre negli uffici comunali. La rappresentante delle mamme ha così potuto esporre le richieste, tra le quali la principale si riferisce all’ipotesi di utilizzare non uno ma due scuolabus sulla linea TR3. È stata quindi svolta l’attività di contatto con i cittadini interessati, in modo tempestivo e rispettoso delle preoccupazioni espresse».

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

«Trasporto in piena regola»

L’assessore Salvati tiene comunque a puntualizzare alcuni elementi, a conoscenza anche delle famiglie coinvolte. «L’utilizzo di un solo pulmino con a bordo 32 bambini è conforme alle linee guida per il trasporto scolastico fissate nell’allegato 16 del Dpcm del 7 agosto 2020; il trasporto con l’utilizzo di tutti i posti è consentito nel rispetto dei distanziamenti al momento della salita e della discesa dai mezzi ed in considerazione dell’utilizzo dei necessari presidi (gel disinfettante e mascherine); il percorso a pieno carico non dura più di quindici minuti dal momento in cui è stato fatto salire l’ultimo bambino lungo il percorso di riferimento; le direttive sul rispetto delle prescrizioni di sicurezza sono state date dal Comune mediante la determinazione dirigenziale n° 2688 del 28/09/2020 e la Cmt. le sta applicando, garantendo come prescritto una sanificazione giornaliera di ogni scuolabus ed una sanificazione straordinaria (a base di ozono) ogni quindici giorni». «Comprendendo il disagio psicologico di alcune famiglie – continua l’assessore -, la Cmt ha cercato (subito dopo l’apertura dell’anno scolastico) di dividere comunque i 32 bambini, trasportandoli in due distinte corse, scaglionate su due diversi orari di partenza. Nonostante l’impegno della Cmt, tuttavia, non è stato possibile attivare questa modalità, vista l’impossibilità di conciliare le esigenze del trasporto e quelle della sicurezza dei trasportati con gli orari scolastici».

Non c’è discrezionalità per i Comuni

A detta dell’assessore, inoltre, il paragone tra il trasporto pubblico locale ed il trasporto scolastico «è improprio perché il trasporto pubblico è ad offerta indifferenziata, cioè sugli autobus di linea può salire qualsiasi cittadino che acquisti il titolo di viaggio e non vi è la tracciabilità degli utenti per prevenire i rischi Covid, mentre sugli scuolabus possono salire soltanto bambini della fascia di età che va dalla scuola materna alla scuola media inferiore. Per quest’ultima caratteristica del trasporto scolastico – continua – la tracciabilità è garantita, in quanto vengono fatti salire sugli scuolabus soltanto gli iscritti. La prevenzione si basa anche sul controllo della temperatura che ogni famiglia deve effettuare prima di far salire i minori a bordo dello scuolabus». Il Comune di Terni non può che «conformarsi alle linee guida governative, nonché alle ordinanze emanate dalla presidente della giunta regionale, in base alle competenze fissate dalle leggi vigenti. Non vi è quindi la possibilità per i Comuni di modificare discrezionalmente i vincoli scaturiti dalle valutazioni fatte pervenire al governo dal Comitato tecnico scientifico».

L’appello ai genitori per una petizione

«L’attuale organizzazione del trasporto scolastico – prosegue Salvati – è la sintesi di una efficace sinergia tra gli uffici comunali e la Cmt, considerando che fino a fine luglio 2020 non vi era ancora stata quasi nessuna richiesta delle famiglie e considerando che le linee guida governative sono arrivate con il Dpcm del 7 agosto 2020. Nell’arco di un mese è stato possibile organizzare il piano di esercizio del trasporto scolastico, fissando dei termini per le iscrizioni. Questo passaggio è stato indispensabile per consentire alla Cmt di scaglionare gli utenti su tutti i mezzi del proprio parco autobus, che negli scorsi anni si è sempre dimostrato in grado far fronte anche ad un numero superiore di domande e che in periodo Covid svolge comunque proficuamente la propria funzione. Il Comune di Terni, nonostante il dissesto è riuscito (ottimizzando le proprie risorse) a garantire un adeguato supporto al diritto allo studio mediante il trasporto scolastico. Ma non è pensabile che un’azienda possa in questo frangente così difficile trovare ulteriori risorse per incrementare il proprio parco autobus. Resta la nostra disponibilità al dialogo su questo come su altri casi, con la necessità, nello specifico, di coinvolgere tutte le 32 famiglie interessate alla linea TR3 del trasporto scolastico. In questo senso non è ancora pervenuta al Comune di Terni alcuna petizione che coinvolga un numero superiore di genitori rispetto alle quattro mamme che sono state subito ascoltate, ma le cui argomentazioni non consentono di superare i vincoli posti dal Dpcm del 7 agosto 2020. In ogni caso – conclude Salvati – l’assessorato ai trasporti e gli uffici comunali non trascureranno alcuna ipotesi che consenta alle famiglie interessate di riacquistare una tranquillità psicologica che, tuttavia, già adesso, non dovrebbe trovare motivo di turbamento, visto il rigoroso rispetto della normativa, garantito nell’esercizio del trasporto scolastico».

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