Trenta furti a Narni, alla sbarra in cinque

Nel 2014 avevano messo a ferro e fuoco la zona di Narni, ma anche Terni e il litorale romano. Ora rischiano pene pesanti

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Fra l’aprile e il luglio del 2014 hanno seminato il terrore nella zona di Narni – ma anche a Terni e sul litorale romano – mettendo a segno oltre trenta furti accertati in abitazioni e aree private, facendo razzia di gioielli, contanti, elettrodomestici ma anche autovetture, computer, telefoni, argenteria e qualsiasi altro oggetto ritenuto interessante.

Le indagini della squadra Mobile di Terni, anche a seguito delle ripetute denunce da parte dei cittadini colpiti, avevano portato all’individuazione della banda protagonista dei ‘raid’. Nei guai, grazie all’operazione denominata ‘Casa bancomat’, c’erano finiti cinque soggetti di nazionalità albanese – due dei quali latitanti – fra i 24 e i 48 anni di età.

Il processo I cinque sono finiti a giudizio di fronte al tribunale di Terni e l’ultima udienza del procedimento si è tenuta martedì mattina con il giudice Elisa Fornaro che ha sentito alcune delle vittime dei furti, una delle quali si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Riccardo Falocco. I cinque sono difesi dagli avvocati Francesco Mattiangeli, Daniele Ciuffoletti, Anna Mattioli, Rocco Marsiglia e Marina Condoleo.

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