Tribunale ecclesiatico, i numeri

Il cardinale Bassetti: «Fare giustizia gratuitamente»

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Sono state 231 le cause di nullità matrimoniale trattate lo scorso anno – di cui 128 quelle pendenti dal 31 dicembre 2013, 102 quelle introdotte nel corso del 2014 e una riassunta – dal Tribunale ecclesiastico regionale umbro (Teru) di Perugia. Delle 231 cause, quelle espletate sono state 104 (erano 79 nel 2013) mentre quelle pendenti al 31 dicembre 2014 sono 127.

La relazione Padre Cristoforo Pawlik, vicario giudiziale del Teru – «al di là delle statistiche non bisogna dimenticare che ci sono dietro persone che soffrono e che attendono giustizia» – ha illustrato numeri e dettagli dell’attività a Perugia, nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.

Bassetti «La famiglia va trattata non come ideale astratto ma in maniera reale, con la consapevolezza della complessità dei problemi al suo interno», ha affermato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, moderatore dello stesso Tribunale oltre che presidente della Ceu Bassetti. «Forte è il sostegno a favore delle famiglie nelle diocesi e in tutta la regione – ha proseguito – per cercare di contrastare i drammi che queste vivono al loro interno soprattutto dovuti alle crisi in atto, economica e morale».

I tempi Il cardinale ha poi evidenziato le parole del Papa in merito «alla necessità che la giustizia della Chiesa si svolga in tempi ragionevoli e la strada da seguire è quindi quella dello snellimento delle procedure perché alcune sono lunghe e pesanti. Non si può far aspettare anni una sentenza per dire se un matrimonio è valido o no». Delle 104 cause di nullità espletate, invece, sono 41 quelle comprese nel periodo «da un anno ad un anno e mezzo», 38 «da sei mesi ad un anno», 14 «da un anno e mezzo a due anni», 6 per «meno di sei mesi» e cinque «oltre due anni».

I costi Altro concetto, ripreso sempre dalle parole di Papa Francesco è stato quello del «fare giustizia gratuitamente, separando l’interesse spirituale da quello economico». Padre Pawlik ha spiegato che il contributo della parte attrice che invoca il procedimento (nel 2014 sono state 62 le donne attrici e 42 gli uomini attori) è di 525 euro, mentre la parte convenuta non è tenuta a contribuzione e solo nel caso in cui si costituisca deve pagare 262 euro. «L’auspicio di Papa Francesco di rendere tutto gratuito – ha spiegato il vicario giudiziale del Teru – è possibile anche perché per il servizio in questione siamo finanziati grazie all’otto per mille e sostenere ancora di più la Chiesa cattolica può servire quindi a sostenere anche questo».

Le curiosità C’è una preponderanza del ricorso a patroni stabili rispetto ad avvocati esterni, mentre la condizione sociale delle parti vede in cima alla classifica gli impiegati, seguiti principalmente da operai, medici, commercianti, disoccupati. Infine, l’età delle parti all’introduzione del procedimento riguarda soprattutto la fascia dai 31 ai 50 anni.

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