Turismo in Umbria: ‘asse’ Brega-Nevi

Il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione condivide «la decisione di Brega di riavviare la fase di partecipazione, ascoltando le istanze che arriveranno dai Comuni»

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«È necessaria una maggiore partecipazione dei Comuni nella programmazione turistica regionale, puntando alla messa a punto di strategie condivise e tenendo in alta considerazione la specificità dei territori. I primi ad interfacciarsi con gli operatori del turismo sono i Comuni, per questo sarebbe auspicabile dar vita ad una regia regionale che studi ed imposti azioni promozionali condivise». Sono le indicazioni e le riflessioni emerse lunedì mattina a palazzo Cesaroni nel corso dell’audizione, in seconda commissione, dei sindaci dei Comuni dell’Umbria che hanno risposto all’invito del presidente Eros Brega nell’ambito della discussione sul disegno di legge della Giunta regionale relativo alla legislazione turistica regionale (Testo unico).

«Maggiore coinvolgimento dei Comuni» Nella audizione di lunedì, che fa seguito a quella della scorsa settimana con le associazioni di categoria ed operatori del settore, sono intervenuti Maria Teresa Severini (assessore Comune di Perugia), Giovanni Patriarchi (assessore Comune di Foligno), Riccardo Carletti (assessore Comune di Città di Castello), Stefania Moccoli (assessore Comune di Trevi). Tutti hanno sostanzialmente ribadito la necessità di un «maggiore coinvolgimento dei Comuni nei piani turistici regionali». Il presidente Brega ha tuttavia auspicato un maggiore approfondimento dell’articolato all’interno dell’Anci, rimanendo dunque in attesa (15 giorni) di un documento sul quale la Commissione aprirà approfondite valutazioni.

Gli interventi A margine dell’audizione è intervenuto Claudio Ricci (Ricci presidente) rimarcando che «la Regione passa dalla programmazione annuale ad una programmazione triennale, ed è qui che i Comuni potranno incidere anche con funzioni di controllo sul mercato ben definite; l’articolato apre, per una parte, il prodotto turistico alle indicazioni dei Comuni i quali dovrebbero dotarsi di un proprio piano di sviluppo turistico». Andrea Liberati (M5S) ha, invece, evidenziato l’assenza di «troppi Comuni, anche rilevanti su una materia delicata e cruciale per l’Umbria e con un peso importante sul Pil regionale. Ci troviamo ad aggiornare i ‘Testi unici’ ogni due anni con motivazioni fuori frequenza rispetto alla crisi sismica ancora in corso e che ha causato problematiche che sfociano su altri fronti. Ed anche su questo testo, alla luce degli ultimi eventi rischiamo di riprodurre percorsi sbagliati. La Regione deve riservare importanza alle valutazioni e alle proposte dei Comuni». Per Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti), infine, «importante è avere tutti la consapevolezza dell’obiettivo, tenendo presente alcuni dati: da gennaio ad agosto 2016 erano aumentati sia gli arrivi che le presenze. Poi il sisma ha causato la situazione attuale ben conosciuta. Oggi, a dieci anni dalla precedente legge sul turismo è necessario garantire al settore un vero e concreto passo avanti. Dobbiamo lavorare tutti su una programmazione partecipata ed incisiva perché il turismo rappresenta una voce economica indispensabile per il pil regionale».

Raffaele Nevi «Nel corso dell’audizione sul nuovo ‘Testo unico del turismo’ – si legge in una nota del presidente del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Raffaele Nevi – è emersa una mancata condivisione tra Comuni e Regione molto allarmante su un punto fondamentale come quello della promozione turistica. Estromettere totalmente i Comuni dalle decisioni è per noi completamente sbagliato e assolutamente controproducente rispetto agli obiettivi da cogliere». Nevi sottolinea di aver «condiviso la decisione di Brega di riavviare la fase di partecipazione e aspettiamo con grande interesse e con volontà di ascoltare le istanze che arriveranno dai Comuni». C’è poi il tema dei «danni indiretti del terremoto sul quale la Regione non può continuare a muoversi come un bradipo. Non è pensabile per esempio che il comitato strategico per la ripresa del turismo, che nelle intenzioni iniziali era il luogo delle decisioni condivise tra Regioni-Categorie-Comuni, non si riunisce dai primi di dicembre». Altrettanto impensabile per Raffaele Nevi «è che i dati sui flussi turistici siano fermi addirittura a settembre. Occorre muoversi e trovare soluzioni condivise e in tempi rapidissimi, prima che inizino licenziamenti di massa anche nel comparto del turismo».

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