Umbria, Pd senza pace: scontro Marini-Rossi

Botta e risposta tra la presidente della Regione e il segretario provinciale di Perugia: manco a dirlo è sulle dimissioni di Barberini

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A dare fuoco alle polveri era stato il segretario provinciale di Perugia del Partito Democratico, Dante Andrea Rossi, che aveva alzato il ditino, lo aveva puntato verso la presidente della Regione, Catiuscia Marini e le aveva dato i compiti da fare a casa: «Risolva la crisi di giunta entro un paio di settimane», aveva intimato Rossi. Chiarendo poi che per risolvere lui intendeva «il rientro in giunta di Barbe­rini», l’assessore dimissionario per le note divergenze sull’assegnazione degli incarichi ai vertici delle strutture dirigenziali.

Altre polemiche Ma Rossi era pure andato oltre: «In altre Regioni i dirigenti li hanno cambiati, eccome – aveva sibilato – mentre qui ce ne sono cin­que che sono inamovibili da anni. E poi basta con le aziende partecipate che sono sempre più il cimitero degli elefanti per ex sindaci».

Marini Lei, la presidente, ha preso su e portato a casa. Nessuna replica formale. Poi, però, su Facebook è arrivata la stilettata: «Oggi si chiude la campagna elettorale per le elezioni amministrative. In Umbria si vota in 11 Comuni. In queste settimane ho partecipato alle iniziative di campagna elettorale dei candidati sindaci sostenuti dal Partito Democratico. Ho portato il mio contributo come presidente della Regione e come iscritta al PD perché sono convinta che il lavoro positivo tra regione e Comuni aiuti ad innovare le politiche sociali, ambientali, urbane e possa sostenere la promozione delle città, favorire le imprese che investono e innovano qualificare l’offerta di lavoro».

I candidati Catiuscia Marini fa l’elenco dei candidati a sindaco per i quali si è spesa e poi sottolinea: «Assenti invece candidati sindaci sostenuti ufficialmente dal PD a Bettona e Bevagna (e forse di questo si sarebbe dovuto occupare il segretario provinciale)». No, decisamente. La pace non è vicina.

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