Da 71 a 4 tipologie di tagliandi per i musei del circuito ‘Umbria Terre Musei’ con l’attivazione del biglietto unico, che permette l’accesso a 16 siti museali pagando solo una volta. Una agevolazione economica ma anche uno strumento di promozione, considerando quanto accaduto nei primi mesi di sperimentazione del servizio, durante i quali alcune realtà sono state ‘resuscitate’ dopo periodi di magra, anche a seguito del terremoto del 2016.
La presentazione del biglietto unico
I musei che fanno parte del biglietto unico Ad Amelia il Museo Civico Archeologico e Pinacoteca, la Cisterna Romana e Palazzo Petrignani; a Bettona il Museo della Città; a Bevagna il Museo Civico; il Museo Città di Cannara; a Cascia la Chiesa di Sant’Antonio Abate e il Museo Comunale di Palazzo Santi; a Deruta il Museo Regionale della Ceramica e la Pinacoteca Comunale; a Marsciano il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte; a Montefalco il Complesso Museale di San Francesco; a Montone il Complesso Museale di San Francesco; a Spello la Pinacoteca Civica e Diocesana; a Trevi la raccolta d’arte di San Francesco e il Museo della Civiltà dell’Ulivo; a Umbertide il Museo di Santa Croce. Il biglietto unico è acquistabile in ogni struttura museale e può avere la validità di 15 giorni o 3 mesi. La tariffa intera è di soli 7 euro, con due fasce di riduzione di 5 e 2 euro. Per i residenti il biglietto è ridotto, mentre l’ingresso nella struttura della propria città resta gratuito.
«Umbria lungimirante» «Oltre ad essere un’agevolazione significativa per i visitatori, ai quali è offerto un risparmio notevole, il biglietto unico consente così di fare un viaggio alla scoperta della storia popolare, dell’etnografia, dell’artigianato locale e di autentici capolavori dell’arte italiana. Uno strumento utile per aumentare le presenze turistiche in Umbria, rafforzando la permanenza e lo spostamento dei visitatori in più città, sapendo di avere questa opportunità»: così Antonella Pinna, dirigente servizio Musei, archivio e biblioteche della Regione Umbria, sottolineando che l’iniziativa è frutto di una scelta delle amministrazioni comunali ed è in totale sintonia con gli obiettivi europei che puntano non solo verso un aumento numerico del pubblico, ma per l’innalzamento culturale dei cittadini. «L’Umbria in questo è stata lungimirante: già nel 2004 un’indagine della Corte dei Conti evidenziò le buone pratiche della nostra regione per la gestione dei musei». «Grazie a questa iniziativa abbiamo ricominciato a vedere gente nei nostri musei e questo ci ha aiutato a riprenderci dopo la pausa derivante dal sisma», ha detto Annarita Falsacappa, sindaco di Bevagna. Mentre il Commissario Prefettizio di Umbertide, Castrese De Rosa, ha proposto che l’iniziativa venga estesa a tutta l’Umbria.
La pinacoteca di Spello (dal sito)
Un nuovo percorso Spello è il comune capofila della convenzione. «Il progetto dà lustro alla regione e ai borghi e città che hanno aderito alla convenzione – ha dichiarato il sindaco Moreno Landrini – abbiamo creduto e lavorato insieme su questo progetto. Oggi si segna un nuovo percorso, è un punto di partenza innovativo che guarda al futuro della convenzione, nata 18 anni fa. La sinergia è fondamentale, auspico che anche altri comuni dell’Umbria scelgano di entrare in questo progetto. Dobbiamo promuoverci ed investire con nuove idee, eventi, tecnologie e con il coinvolgimento sempre maggiore dei giovani che sempre più studiano i beni culturali». «I dati registrati fino ad oggi – ha illustrato Gianluca Bellucci, presidente di Sistema Museo – dimostrano già un buon apprezzamento da parte del pubblico e i primi significativi risultati. Nonostante il periodo di bassa intensità turistica, dal 1 gennaio al 10 marzo sono stati emessi 5206 biglietti unici, con un dettaglio di 1602 paganti».
