‘Valle dei fuochi’, cittadini in Regione

Il consiglio direttivo di ‘Soltanto la salute’ sarà ascoltato dalla commissione sanità della Regione Umbria, ma non in seduta congiunta con la neo costituita commissione antimafia

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Sulla Valnestore, già soprannominata la ‘Valle dei fuochi’ umbra, oltre alla magistratura sarà anche il consiglio regionale a cercare di fare chiarezza su quanto accaduto negli ultimi 30 anni.

Audizione in commissione Il consiglio direttivo di ‘Soltanto la salute’ sarà infatti ascoltato dalla terza commissione consiliare sanità il cui presidente Attilio Solinas ha invitato il comitato ad illustrare il rapporto del responsabile registro tumori dell’Umbria Fabrizio Stracci. Bocciata, invece, la proposta del consigliere Squarta di Nuovo centrodestra, di una seduta congiunta con la neo costituita commissione regionale antimafia. «Se necessario – è stato detto – gli esiti di tale confronto saranno approfonditi successivamente».

LE AUDIZIONI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE

Antimafia Venerdì, infatti, si è riunita per la prima volta la commissione d’inchiesta sulla criminalità organizzata, le infiltrazioni mafiose, le tossico dipendenze, sicurezza e qualità della vita presieduta dal consigliere Pd Giacomo Leonelli. Programma già delineato, dalla prossima seduta verrà infatti ascoltato Paolo Brutti, ex presidente della stessa commissione nella precedente legislatura. Per il presidente Leonelli «questa commissione, senza timori e paure, deve puntare la lente di ingrandimento su quello che succede ed è successo in Umbria. Al tempo stesso dobbiamo fare uno sforzo ulteriore per fornire strumenti utili su questi temi ai Comuni». Ma la polemica, neanche a dirlo, è dietro l’angolo, oltre la bocciatura della mozione Squarta, per Liberati «la politica e la magistratura devono occuparsi della salute dei cittadini», per questo il consigliere si è detto scettico sui lavori della commissione.

La partecipata E intanto, mentre la società pubblica ‘Valnestore sviluppo’, partecipata al 25% dalla provincia e per il restante 75% dai comuni di Piegaro e Panicale e dalla Comunità montana Monti del Trasimeno, si appresta a deliberare lo stato di liquidazione, i timori per la salute e per i gravissimi rischi ambientali cominciano a prendere peso.

L’inchiesta Gli oltre 250 ettari di terreno sequestrati nei giorni scorsi dal Noe su impulso della procura di Perugia che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per cui si ipotizza disastro ambientale, conterrebbero anche numerosi terreni agricoli oltre che zone di proprietà della stessa ‘Valnestore sviluppo’. Forse di questo tornerà ad occuparsi anche la commissione regionale d’inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti dopo che, l’altro giorno, la Lega nord ha chiesto venga nuovamente riattivata per far luce su questo nuovo ‘caso ambientale’ esploso nei mesi scorsi ma di cui i cittadini hanno inviato esposti e denunce a partire da 30 anni fa.

 

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