Viabilità post sisma: «Chiederemo i danni»

A poche ore dalla riapertura parziale della Tre Valli la comunità nursina passa all’attacco: «Pronti a una class action contro i responsabili dei ritardi»

Condividi questo articolo su

Ritardi che pesano e che condizionano ancora troppo la vita di un territorio messo in ginocchio dal sisma. Raccoglie il malumore di chi non ce la fa più Francesco Filippi, capogruppo di opposizione in consiglio comunale a Norcia e promette una class action per chiedere i danni contro i responsabili, qualora siano accertati sul piano legale, dei ritardi connessi alla viabilità post sisma.

La riapertura dela Ss685 – foto ValnerinaOnline

La Ss685 A poche ora dalla riapertura della galleria San Benedetto, che collega Umbria e Marche con due sole finestre, dalle 6 alle 8 di mattina e dalle 17.30 alle 19.30 nei giorni feriali e dalle 8 alle 11 e dalle 16.30 alle 19.30 nei festivi, «l’intera comunità dei nursini – spiega Filippi – è delusa e stanca di sentirsi presa in giro. Abbiamo intenzione di chiedere i danni, di verificare eventuali responsabilità e farci risarcire. Il ripristino della viabilità è necessario per la vita di un territorio, fondamentale. Dopo un anno e mezzo potevano averci lavorato. I documenti parlano chiaro e se qualcuno è responsabile di tutti questi ritardi sarà costretto a renderci i soldi che in questo anno e mezzo abbiamo perso».

Ritardi e colpe «Ridare una strada ai nursini e alla Valnerina era doveroso – prosegue Filippi – ad oggi ancora non sappiamo i costi effettivi di tutti gli interventi, se i cronoprogrammi sono stati rispettati o se, per caso, il costo di qualche intervento è lievitato proprio a causa dei ritardi». Ritardi che costringono a trascorrere ancora troppo tempo in macchina, fermi per oltre dieci minuti a un semaforo rosso, mentre le strade diventano deserte e l’economia di un territorio a forte vocazione ricettiva e turistica è ferma al palo. «Dopo l’apertura del traforo di Spoleto e della galleria di Forca Canapine sono nate in Valnerina tutte quelle attività che poi hanno reso questa zona ricca. Da più di un anno e mezzo gli incassi qui sono scesi di cinque o sei volte tanto e ora tutta la comunità è stufa, così come quella di Castelluccio di Norcia. In altre zone del mondo è stato fatto molto di più in molto meno tempo, vogliamo capire di chi è la colpa».

Manifestazione nazionale Ora i prossimi passi prevedono di accendere un faro sulla problematica della viabilità in tutta l’area della Valnerina. «Organizzeremo una manifestazione – dichiara ancora Filippi – di respiro nazionale. Poi consegneremo tutte le informative ai nostri legali, spulceremo tutti i documenti per capire a cosa sono dovuti tutti questi ritardi e perché a un anno e mezzo dal sisma ancora siamo in queste condizioni. Chiediamo che sia aperta al traffico stabilmente e regolarmente la strada SS685  perché è inaccettabile che si apra al traffico solo per far passare le ditte che devono andare a lavorare da una parte all’altra. Così facendo si continua a scoraggiare il passaggio di quanti vorrebbero con la loro presenza ed i loro consumi sostenere la comunità più terremotata dell’Umbria».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli