Ast, Morselli ‘taglia’ prima di lasciare

Terni, vertice Regione-Comune-sindacati in vista del confronto al Mise con ThyssenKrupp: «Non dovrà essere un incontro rituale»

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di M.T.

Starà pure preparando gli scatoloni da far riempire con gli ‘effetti personali’ che porterà via da Terni, ma nel frattempo Lucia Morselli sembra aver ripreso in mano la mannaia: a saltare, stavolta, sarebbe un’altra testa ‘di peso’ e, soprattutto, una donna con la quale quella che è ancora per pochi giorni ammistratore delegato di ThyssenKrupp Ast, ha avuto scontri violenti e riappacificazioni clamorose.

Bertocco Si tratta di Sonia Bertocco e di lei si era parlato a giugno del 2014, subito dopo le elezioni amministrative a Terni, perché a Leopoldo Di Girolamo sarebbe piaciuto cooptarla, allora lei era al vertice di Aspasiel, come possibile assessore nella sua giunta in costruzione. Ma poi non se ne fece niente. E adesso pare che Bertocco sia decisamente in difficoltà, perché in uno degli ultimi colpi di coda, la lady d’acciaio l’avrebbe decisamente emarginata. Arrivando addirittura, questi i rumors, a sospenderla da tutti gli incarichi.

Massimiliano Burelli

Massimiliano Burelli

Altri movimenti Ma Lucia Morselli, prima di lasciare il timone a Massimiliano Burelli, sta ‘cesellando’ l’organigramma di ThyssenKrupp Ast con precisione chirurgica: dall’8 marzo l’area ‘tecnica’ è stata affidata a Costantino Di Pietro, alle dirette dipendenze di Massimo Calderini, che ha lasciato l’area ‘produzione a freddo inox/titanio’ a Sergio Mirco Spadavecchia. Dal 14 marzo la funzione ‘qualità, gdq ed innovazione’ è stata suddivisa in due aree di attività: la ‘qualità ed innovazione’ è passata, ad interim, a Massimo Calderini, mentre la ‘garanzia della qualità’, è rimasta a Laura Apolloni. Sempre dal 14, Michelangelo Ferraro, titolare della funzione progetti speciali, risponde direttamente a Massimo Calderini e la ‘pianificazione fabbisogni’, è uscita dalla direzione ‘internal control system’ di Nicola Allocca ed è passata alle dipendenze della funzione ‘manutenzione centrale’ affidata ad interim a Costantino Di Pietro.

MORSELLI: BURELLI AVRA’ COMPITO PIU’ FACILE DEL MIO – IL VIDEO

Il vertice ternano

Il vertice ternano

Il vertice Mercoledì, intanto, si è svolto a Terni il vertice – convocato dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini ed al quale ha preso parte anche il vice presidente Fabio Paparelli – con il sindaco, Leopoldo Di Girolamo e i sindacati, in vista dell’incontro del 22 marzo al Mise e nel quale si farà una prima verifica dell’accordo siglato a dicembre del 2014 con la ThyssenKrupp Ast. Ma nel quale si parlerà anche del possibile futuro.

PARLA LA PRESIDENTE CATIUSCIA MARINI – IL VIDEO

La nota finale «La riunione del tavolo nazionale al Mise del prossimo 22 marzo – recita una nota congiunta rilasciata al termine del vertice – non dovrà essere un incontro rituale, bensì una occasione di verifica reale dello stato di attuazione degli impegni assunti con l’accordo del dicembre 2014, anche in considerazione delle prospettive e del futuro del sito Ast di Terni. In quella sede, istituzioni locali ed organizzazioni sindacali ribadiranno la necessità di conoscere quali siano le reali intenzioni in relazione agli assetti proprietari dell’azienda».

Gli investimenti Ciò, dice il documento, «anche in considerazione della politica degli investimenti che ThyssenKrupp intende sviluppare, sia in relazione agli impegni assunti circa gli assetti impiantistici e volumi produttivi, sia in relazione alle tematiche energetiche ed ambientali. Istituzioni locali ed organizzazioni sindacali sottolineano come in questo periodo, per parte loro, abbiano operato per un concreto e coerente rispetto degli impegni assunti. Istituzioni locali ed organizzazioni sindacali ribadiscono infine la piena e totale disponibilità a collaborare affinché al sito Ast di Terni vengano garantite adeguate prospettive di sviluppo, confermando inoltre la centralità che tale sito, leader nella produzione di acciai speciali in Europa, riveste per l’economia regionale e per l’industria siderurgica nazionale e internazionale». Anche perché tutto lascia prevedere che, a stretto giro, dovrà essere programmato un altro incontro, magari con il nuovo amministratore delegato.

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