Pazienti maltrattati, bufera su ‘L’Alveare’

Ai domiciliari 5 operatori della struttura di Assisi e il legale rappresentante che non avrebbe vigilato. L’avvocato: «Sequestro sproporzionato»

Condividi questo articolo su

Intercettazioni ambientali e riprese video. Sulla base di questi – scrive l’agenzia Ansa – cinque operatori della comunità per malati psichici Alveare di Torchiagina (Assisi), oltre al titolare accusato di non avere adeguatamente vigilato, sono finiti agli arresti domiciliari. L’accusa si riferirebbe a maltrattamenti su alcuni ospiti ed a condurre le indagini sono stati carabinieri del Nas di Perugia.

Le violenze Capelli e braccia tirati, questi i presunti maltrattamenti di cui sarebbero stati vittime i pazienti: la comunità, gestita da una onlus, è stata posta sotto sequestro rimanendo comunque attiva, pur con personale e dirigenti diversi dopo la sostituzione di quelli vecchi. I militari hanno eseguito un’ordinanza disposta dal gip di Perugia ma nessuno – Nas e Procura – ha confermato l’indagine in corso.

Il legale Fra gli arrestati c’è anche Fulvio Fraternale, legale rappresentante de l’Alveare. A parlare per lui è il suo avvocato, Paolo Gentili del foro di Perugia: «Sulla base degli elementi desumibili dall’ordinanza di custodia cautelare – afferma il legale ad umbriaOn – preciso che lo stesso è chiamato a rispondere per la sua posizione e non certo per la partecipazione ad episodi di maltrattamento verso i pazienti. Reputo assolutamente sproporzionato il provvedimento di sequestro dell’intera struttura».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli