Perugia, mense: «Ritirate il bando»

A chiederlo le associazioni regionali Legambiente, Acu, Aiab, Slow food, Movimento consumatori e Cittadinanzattiva

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di Ros. Par.

Il tormentone dell’estate, mense esterne sì, mense esterne no, continua, nonostante il Comune di Perugia stia andando avanti per la sua strada con tanto di bando già pubblicato. I genitori non si rassegnano e ricevono il supporto delle associazioni regionali Legambiente, Acu, Aiab, Cittadinanzattiva, Movimento consumatori e Slow Food, che ritornate alla carica chiedono al sindaco Andrea Romizi di ritirare la gara d’appalto.

Zero sostenibilità ambientale Il giudizio tutto negativo delle associazioni riguarda la mancanza di sostenibilità ambientale e sociale della nuova amministrazione «indegna per un Comune che ne vuole fare il proprio punto di riferimento». E chiedono «un percorso realmente trasparente e condiviso che mantenga e legittimi il ruolo di sussidiarietà dei comitati dei genitori e garantisca regolarità nell’acquisizione dei fornitori e una sana e corretta alimentazione, oltre alla sostenibilità ambientale e sociale».

Rispetto dell’ambiente, proclama elettorale? Per Legambiente, Acu, Aiab, Cittadinanzattiva, Movimento consumatori e Slow Food è inconcepibile che il capitolato non faccia nessun riferimento alla filiera corta, al biologico, ai prodotti olio di palma free, al risparmio e, invece, si sottolinea che le stoviglie saranno di plastica. «Non possiamo non esprimere un giudizio negativo sull’annullamento dell’esperienza dei comitati mensa di Perugia – fanno sapere -, per il quale ci stiamo attivando a livello nazionale, anche con un confronto con l’Associazione nazionale anticorruzione. Ci chiediamo anche se trasparenza, partecipazione, valorizzazione dei comitati e delle associazioni in quanto interlocutori privilegiati per le attività socio culturali, promozione delle iniziative migliori della società civile, rigore e rispetto delle norme ambientali e perseguimento della strategia rifiuti zero – vedi accordo Romizi, Barelli Wagué – erano soltanto proclami preelettorali del sindaco e degli assessori Dramane Waguè e Urbano Barelli per accaparrarsi qualche voto o sono realmente i punti programmatici di questa amministrazione?».

Le precisazioni dell’amministrazione La querelle è nata tutta a suon di qualità delle derrate ed in merito il Comune specifica che nel capitolato di gara sono state indicate le caratteristiche di base che queste devono avere. «Il disciplinare di gara, all’art.16 criterio 4 subcriterio 2, prevede poi che alle imprese che offrano derrate alimentari di migliore qualità venga attribuito un punteggio premiale fino a 21 punti – sottolinea una nota dell’assessorato alla scuola -, facendo della qualità delle stesse l’elemento di maggior peso per l’aggiudicazione della gara stessa. In sostanza, le caratteristiche delle derrate che verranno utilizzate per le mense scolastiche saranno quelle indicate nel bando, integrate e migliorate dall’offerta dell’aggiudicatario. Il tutto, peraltro, in totale conformità a quanto dettato dalle linee guida regionali sulla ristorazione scolastica».

Quanto al parere dell’Anac L’assessorato precisa poi che è assolutamente fuorviante applicare il dettato dell’Agenzia a fattispecie diverse da quella oggetto del quesito sottoposto, come si pretende di fare da alcune parti. «L’Agenzia, infatti, si è pronunciata solo ed esclusivamente sulla possibilità per i genitori di effettuare gli approvvigionamenti in qualità di associazione di volontariato – continua la nota -, disponendo che il sistema non può rappresentare lo strumento attraverso cui, di fatto, delegare alle associazioni di volontariato le funzioni proprie della stazione appaltante inerenti la gestione del servizio mensa – nel caso di specie la selezione dei fornitori delle derrate alimentari – che in una simile eventualità finirebbe per essere erogato da soggetti terzi selezionate in violazione delle norme di evidenza pubblica». L’assessorato di Dramane Wagué rimarca che «analogamente a quanto avviene per altri tipi di servizio, nell’appalto sono normalmente compresi anche i prodotti e le attrezzature necessari al servizio stesso, come i prodotti nel servizio di pulizie o la benzina nel trasporto scolastico, salvo che il servizio stesso non sia reso da personale interno al Comune, nel qual caso, comunque, deve essere fatta una specifica gara d’appalto per la scelta dei fornitori. Che è quanto avviene già, per esempio, anche per gli asili nido e le scuole materne di Santa Lucia e il Tiglio, per cui il Comune di Perugia affida a terzi il solo approvvigionamento con apposita gara».

E sulle stoviglie di plastica In merito a ciò era intervenuta Legambiente. Ed ecco pronta la risposta dell’amministrazione: «Quanto al graduale superamento dell’utilizzo della stoviglieria di plastica, come già sperimentato in passato, tale azione sarà efficacemente oggetto di specifici accordi con l’aggiudicatario della gara d’appalto. La riduzione della plastica, infatti, è sempre stata un punto fermo dell’amministrazione, sul quale c’è particolare attenzione».

I genitori potranno controllare L’assessorato ci tiene a sottolineare che una promessa è stata mantenuta, ovvero nel bando è stato inserito, in maniera specifica, il ruolo di controllo dei genitori, al fine di valorizzarlo e aumentarlo rispetto a quanto fatto finora. «Nell’articolo 30 comma 2, infatti, si specifica che – puntualizza l’amministrazione – è facoltà del Comune, anche su sollecito dei genitori, effettuare anche insieme ad un massimo di due unità, in qualsiasi momento e senza preavviso e con tutte le modalità che si riterrà opportune, effettuare controlli presso tutti i centri di preparazione e i refettori, per monitorare la qualità e la gradibilità del servizio». Ma proprio l’espressione facoltà era stata duramente contestata dalle associazioni dei genitori e comitati mense. Dal canto suo il Comune rassicura la costituzione di uno o più tavoli paritetici permanenti insieme ai rappresentanti dei genitori ed eventualmente dell’affidatario e della Asl 1, con i seguenti compiti: verifica e controllo del rispetto del capitolato, del contenuto dell’offerta tecnica, del menù e delle grammature; monitoraggio della qualità dei prodotti alimentari, della provenienza dei prodotti, dei fornitori e della complessiva qualità del servizio; promozione di un corretto regime alimentare ed ogni e qualsiasi attività che sarà sollecitata dai genitori e dagli organi di controllo.

Amministrazione aperta «Siamo aperti ad un confronto nel presupposto dell’attenzione ai più piccoli e alla qualità della loro alimentazione – conclude la nota -, nonché nella convinzione che la libera concorrenza ed il rispetto della normativa vigente possano costituire una garanzia per tutti i cittadini».

Twitter @Ros812007

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