Perugia, mense: servizio all’esterno

Faccia a faccia con il sindaco Romizi: respinte le richieste dei genitori

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di Ros. Par.

La partita è chiusa. Le carte sono state scoperte sul tavolo. L’amministrazione andrà avanti per la sua strada, verso l’esternalizzazione del servizio mensa nelle scuole, nonostante la contrarietà dei genitori e dei comitati. La posizione del Comune ora è più che chiara, dopo l’incontro che si è tenuto lunedì pomeriggio sul tardi.

Il faccia a faccia Erano presenti il sindaco Andrea Romizi, l’assessore comunale alla scuola Dramane Wagué ed i dirigenti, durante i quale è stato ribadito che la proposta di costituirsi in associazioni di volontariato non è fattibile, in quanto – questa la motivazione – non ci sarebbero gli estremi che consentirebbero di configurare l’attività delle stesse come erogazione di un servizio, perché risulterebbe preponderante la parte dell’acquisto delle derrate. La strada dell’esternalizzazione onnicomprensiva, mediante gara d’appalto da avviarsi in tempi stretti, è dunque spianata.

Ruolo di controllori I presidenti delle associazioni dei genitori e dei comitati mensa possono partecipare solo per cercare di avere garanzie sulla qualità degli alimenti che verranno acquistati dall’azienda appaltatrice, e ad espletare un’attività di controllo che – sperano i genitori – non si profili come semplice ruolo formale.

La promessa L’amministrazione dal canto suo ha rassicurato che i centri di cottura attualmente funzionanti (interni ed esterni agli istituti) non verranno chiusi, così come non ci saranno variazioni del personale che opera negli stessi. Durante l’incontro poi si è analizzato il modello scelto dal Comune negli asili nido, più volte portato ad esempio dallo stesso Wagué nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta a Ponte San Giovanni la settimana scorsa, come riferimento di eccellenza. Il sistema nido – hanno fatto notare i comitati – che prevede acquisti diretti da parte del Comune di alimenti suddivisi per lotti e lo scodellamento in cucine interne agli istituti ad opera di personale comunale, rappresenterebbe una soluzione adatta nel garantire una maggiore tutela del cibo, veicolata dall’azione diretta dell’amministrazione, diversamente da quanto, invece,  succederà con l’affidamento a terzi del servizio.

La richiesta Alla fine i genitori e i comitati hanno espressamente ribadito la necessità che il sindaco firmi un protocollo d’intesa e che la dirigenza dei servizi si impegni a rielaborare il documento, partendo da quello già stilato e presentato dalle associazioni dei genitori e dai comitati mense, integrandolo così con la proposta che vengano riaperte le cucine interne alle scuole, al fine di ovviare almeno ai problemi derivanti dalla preparazione e consegna differita dei pasti.

Twitter @Ros812007

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